IL MATTINO
AntichiRitorni
02.08.2015 - 01:24
Grotta delle mani dipinte, Argentina.
Quella di ripudiare la ‘sinistra’ è una pratica tanto antica da perdersi nel tempo, oltre che comune a più civiltà; spiega Silvio Curletto (ne “La norma e il suo rovescio”) che tra i popoli del Sudan la lancia o le armi devono essere impugnate con la destra (mano associata alla forza maschile), così come il marito dorme a destra della capanna.
Da dove nasce il tabù per cui la ‘sinistra’ porta male? Perché fino a qualche decennio fa si raccomandava che i bambini dovessero essere necessariamente destrorsi? Una risposta logica e ‘scolastica’ potrebbe essere: poiché il nostro sistema di scrittura è destrorso (a differenza di quello delle lingue semitiche, ad esempio, che va da destra a sinistra), ma, in realtà, dietro questa scelta c’è molto di più. Quella di ripudiare la ‘sinistra’ è una pratica tanto antica da perdersi nel tempo, oltre che comune a più civiltà; spiega Silvio Curletto (ne “La norma e il suo rovescio”) che tra i popoli del Sudan la lancia o le armi devono essere impugnate con la destra (mano associata alla forza maschile), così come il marito dorme a destra della capanna. Nell’antica Roma la mano destra era quella deputata ai giuramenti, in quanto ‘sede’ della ‘Bona Fides’, quella con cui si praticavano i rituali per le divinità o con cui il padre sollevava il bambino appena nato; di conseguenza anche scendere dal letto con il piede destro era considerata una misura profilattica, con il destro si varcava la soglia di casa per non portare dentro la sventura che era fuori. Ma da dove nasce questa norma? Sembra essere qualcosa che esiste ‘a priori’, la cui origine è atemporale e astorica; tuttavia resta il fatto che la destra e la sinistra per gli antichi dividevano due ‘mondi’: quello della norma, della liceità e quello dell’anomalia, un mondo alla rovescia e, pertanto, ‘sinistro’. Quante volte, infatti, utilizziamo tale aggettivo non solo con la valenza direzionale che gli è propria ma anche come sinonimo di sfavorevole, minaccioso, lugubre? Questo perché la ‘sinistra’ è stata – per contrasto – associata al mondo infero o comunque a tutto ciò che stravolge la norma, come la ‘magia’. Se la destra è la dimensione del vivere civile, la sinistra è la mano con cui operano le maghe nei loro riti, è la direzione verso cui girare nel cerchio magico; portare il piede sinistro scalzo è il modo in cui la strega si muove per i boschi per essere maggiormente a contatto con le divinità ctonie. Questo in virtù del fatto che, quando un equilibrio si spezza, è necessaria una nuova rottura affinché l’equilibrio venga ricomposto; la magia è una ‘rottura’ della norma, per cui sono necessarie azioni ‘anomale’, affinché il rito abbia successo. L’unica regola in magia è violare la regola. Di qui la tradizione ha caricato la ‘sinistra’ di valori simbolici, talvolta tabù, e come spiegava Artemidoro (II seco. d.C.) «scrivere con la sinistra porta sfortuna». Secondo altre fonti antiche, per il principio di inversione, chi scrive con la sinistra usa più la parte destra del cervello e viceversa. Cosa ne pensano i nostri lettori mancini? Vi sentite un po’ maghi?
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