IL MATTINO
Controverso
15.03.2015 - 13:32
Immigrati in protesta al CARA
Se è illegittima la gara per l'affidamento della gestione del Cara di Mineo, è illegittima anche la gara per la gestione del Cara di Foggia? La domanda è lecita se si legge quanto scritto dal dott. Cantone in risposta all'istanza della cooperativa C.O.T. (non ammessa alla gara per il CARA di Mineo) secondo cui sussistono nel bando una serie di violazioni al codice degli appalti in merito ai requisiti di capacità tecnica: "la scelta procedurale di appaltare con un'unica procedura e a un unico operatore economico una pluralità di attività eterogenee (lavori, servizi e forniture), per quanto funzionali alla gestione di un CARA, senza valutare di procedere attraverso una suddivisione per lotti con riferimento alle diverse attività appaltate, appare in contrasto con i principi di economicità, efficacia, imparzialità, parità di trattamento, trasparenza e proporzionalità...", scrive Cantone. Ed è così che i fascicoli, partendo dall'indagine Mafia Capitale, creando anzi un collante tra gli affari romani e la gestione dell'emergenza immigrati in Sicilia, sono finiti alle Procure di Caltagirone e Catania. Per atto dovuto o meno sono stati emessi gli avvisi di garanzia, forse solo i primi perché le indagini continuano, anche a ritroso.
Perché potrebbe essere illegittima anche la gara per la gestione del CARA di Foggia? La risposta la dà lo stesso attuale gestore del Cara di Mineo quando nella memoria inviata all'Autorità Anticorruzione sostiene che la stessa sarebbe stata espletata in maniera conforme al Capitolato di appalto approvato dal Ministero dell'Interno. Ed è proprio qui che risponde Cantone. L'obiettivo del Capitolato è di "erogare prestazioni e servizi modulati sulle effettive necessità e, per questo, tendenzialmente orientate a contenere le spese" ritenendo coerente con l'obiettivo predetto il "ricorso alla determinazione del prezzo dell'appalto per canone annuo e non più prodie/procapite..." Si, così scrive Cantone ma, ad esempio la gara per la gestione del CARA di Foggia prevedeva esattamente l'opposto. Il prezzo a base d'asta, pro-die e pro-capite, escluso Iva, era di € 30 per 636 posti disponibili nella struttura. Poi c'è la questione IVA... al 4%, al 10%, al 22%, per quale servizio? Nella gara per la gestione del CARA si legge "costo complessivo presuntivo di € 20.892.600 al netto dell'IVA. La disamina svolta da Raffaele Cantone, squisitamente tecnica ed in punta di articoli, commi, leggi, dovrebbe essere letta con estrema attenzione perché, se è vero come e' vero quel che scrive, parrebbe addirittura borderline il decreto del Ministero dell'Interno del 2008 con cui si è approvato lo schema di Capitolato. Come dire che se così fosse, se Cantone individuasse proprio nel documento madre il problema di fondo, la storia della gestione dei centri per l'accoglienza dei migranti potrebbe essere anche solo all'inizio. Ministro dell'Interno, all'epoca, era il leghista Maroni, mentre oggi, il suo segretario Salvini, si scomoda e giunge in Sicilia perché vuole vederci chiaro. Più chiaro di così?
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