IL MATTINO
I pensieri dell'Altrove
14.04.2013 - 12:05
Uno sguardo al cielo, uno alla terra. Noi stiamo nel mezzo. Stiamo nell'aria che si fa giorno, occupazioni, fatiche. Stiamo nella luce di perla della luna, che ci dà l'oriente e l'occidente delle notti. Stiamo nei passi corti e veloci dei bambini, in quelli che attraversano la vita, in quelli stanchi che trascinano i vecchi. Stiamo nel tempo, che quando perde consistenza e ardore, quando diventa sempre più uguale a se stesso, diventa solo aria carica di incomprensibili domande. Un tempo carico di rami secchi da sfoltire, o di uccelli che preparano nidi, di strade fangose e storte, di letti fermi con corpi fermi, di giochi a nascondino con i bambini. Di infezioni che disprezzano le terapie, di incontri con il sorriso che rimane nelle anime belle. Sul marciapiede dei miei pensieri vedo passare il tempo, un po’ più in là, sulla strada, corre indaffarata e distratta la vita. Stiamo nel vento, voce dell'aria, che disegna nel cielo la forma delle nuvole, e porta le piogge, il caldo, gli umori e le sensazioni delle stagioni. Noi stiamo nel mezzo. Fra la sostanza e l'invisibile, la terra e l'immaginario, il sangue e l'anima. Siamo il peso dei corpi e la leggerezza delle carezze, la potenza dei pensieri e la precarietà delle azioni. Dopo i nostri sogni notturni, linea di demarcazione fra la sincerità aspra del buio e le convenzioni diurne, facciamo ardirti esercizi di interpretazioni e di elaborazioni. Abbiamo bisogno di immaginare, di dare un senso alle visioni, perché tutto quello che di noi non si vede è molto più autentico e 'pesante' di quel che offriamo. Anche qui, nel mondo della verità dell'anima, stiamo nel mezzo, fra la purezza del pensiero e la concreta contaminazione dell'azione. Siamo i custodi dei nostri segreti, che stanno a metà fra le speranze e gli incubi. Uno sguardo al cielo, uno alla terra. Sguardi che talvolta sono preghiere, altre bestemmie. Lo sguardo si fa lacrima o gioia, si rivolge al divino, o solo all'azzurro di un cielo che ci avvolge dentro ad un destino. Stiamo nel mezzo, equilibristi capaci di fare progetti, fusioni, cessioni, aggregazioni e divisioni. Mani che stringono lame di coltelli per ferire, ed altre un bicchiere di vino per farsi compagnia. Profumo di terra e grano, alberi che mettono foglie, primavere che esplodono, bambini che scoprono le bugie, e che te le dicono con l'innocenza. Adulti che dicono verità che sembrano bugie, e forse lo sono. Parole attorno ad un girotondo, ad una giostra, ad una storia, ad un mistero. Noi stiamo lì, nel mezzo.
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