IL MATTINO
20.10.2013 - 12:29
Antonio Blasotta
La notizia che 15 paesi del Subappennino, dal prossimo gennaio (rispetto alla scadenza prefissata del 14 ottobre), non riceveranno più giornali dilata una eco funerea nella nebbia che avvolge il futuro dell’informazione, soprattutto di Capitanata. Il sindacato dei giornalai fa bene a resistere contro la decisione di Lobuono, l’agenzia barese di distribuzione, in una battaglia che, però, lo Snag sa di perdere in partenza: perché i numeri delle vendite dei giornali non giustificano la corsa dei corrieri fino ai comuni più remoti della Daunia (basti pensare che, per riferirci solo ai quotidiani d’interesse locale, Gazzetta del Mezzogiorno, Corriere della Sera, Attacco e Quotidiano di Foggia, tutti assieme, nelle edicole di quei paesi, che tra l’altro comprendono i grossi centri di Lucera, Troia ed Ascoli Satriano, non vanno oltre le 620 copie vendute); perché Lobuono opera in un regime di monopolio che gli consente di decidere il mercato delle rivendite, in qualche caso anche in maniera disinvolta. Ma la vicenda delle edicole sfornite è, in realtà, la spia di un malessere diffuso e preoccupante della macchina obsoleta su cui ci si ostina a far viaggiare l’informazione; ne è riprova la crisi che ha colpito finanche l’ammiraglia delle testate regionali, La Gazzetta del Mezzogiorno, che da alcuni giorni ha ridotto del 30% lo stipendio ai suoi giornalisti, con contratti di solidarietà; o la chiusura degli uffici in Puglia, come in molte altre zone del Sud, da parte della sua concessionaria di pubblicità, la Publikompass, di cui si vocifera la fusione con Rcs del Corriere della Sera. Questo perché, soprattutto nella nostra provincia, il mondodell’informazione e della pubblicità si ostina a presidiare modelli di comunicazione completamente sorpassati e, perciò, sempre meno attraenti (tutti i maggiori quotidiani locali, messi assieme, non superano le 4.800 copie giornaliere vendute in edicola: lo 0,76% della popolazione di Capitanata) rispetto ad una domanda di informazione che, soprattutto nelle generazioni under 40, attinge a piene mani al web e che tra professionisti, imprenditori, dirigenti diventa sempre più “tablet o smartpone oriented”. Un’indagine attenta condotta da un importante e lungimirante istituto di credito in provincia di Foggia ha censito circa 8 mila possessori di device digitali (iPad, iPhone, Samsung Tablet e Galaxy) che confermano la tendenza di una significativa indagine su larga scala condotta da OPA - Online Publisher Association - (http://www.
Ce lo conferma la nostra esperienza. Dopo un anno e mezzo di edizioni cartacee, lo svenamento economico per spese di stampa e distribuzione che si aggiravano intorno ai 10mila euro al mese per arrivare a vendere in edicola 8-900 copie, l’approdo all’edizione digitale è stata la rivoluzione più indovinata che avessimo potuto inaugurare, arrivando ad essere l’unico giornale locale che molte persone oggi acquistato, leggono e scaricano, ovunque si trovino, persino col telefonino, oltre che sul computer e sui tablet iPad, Samsung, piuttosto che sulle nuove Smart Tv della Samsung. Praticamente, siamo già il futuro dell’informazione che la gente vorrà nei prossimi anni. Ci vorrà ancora del tempo e, da parte nostra molti sacrifici, prima che l’acquisto del giornale digitale diventi, maggiormente tra le nuove generazioni, un’abitudine diffusissima anche per la maggiorparte dei lettori della provincia di Foggia, ma questa del digitale tramite internet rimane l’unica strada che riesce a veicolare l’informazione anche lungo i sentieri tortuosi del Subappennino dauno, come negli angoli più ascusi del mondo. La soluzione di molti dei problemi che oggi soffrono i giornali stampati sta nell’illuminante intuizione di un giovane, 33enne, originario di Monte Sant’Angelo, Matteo Trotta, laureatosi in ingegneria meccanica al Politecnico di Torino, da gennaio 2006 analista con il colosso americano McKinsei&Co, quando afferma che «Cercare nuove opportunità significa in gran parte costruirle». Bene, questo è il momento: per tutti.
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