IL MATTINO
A tu per tu
21.08.2023 - 15:19
Proprio con una poesia in musica dedicata a Di Lascia, Mario Acquaviva torna a raccontare le emozioni delle sue radici, riscoprendo canzoni che hanno segnato la storia del Mezzogiorno, come la “Cantata per Rocco Scotellaro”, scritta nel 1972, parte di “Quarto Stato”: un album ormai introvabile che comprendeva anche “Il brigante”, dedicata all’epopea del brigantaggio lucano.
Incontriamo Mario Acquaiva nel "parco della musica" delle opere scolpite di Umberto Giordano a Foggia, il posto più degno, nonostante il vociare dei ragazzi, per intervistare il grande cantautore milanese dalle origni foggiane.
Delle canzoni di Mario Acquaviva, Dario Fo ha detto: «Le parole di quelle canzoni sono scritte con la musica... sono dentro un ritmo e un'aria. E' quasi ovvio: una canzone come "Tonino e Carlo Magno" non puo' nascere in due tempi,... prima la pagina in scrittura e poi, sopra, la musica, o viceversa, prima la musica e poi dentro le parole... lo si vede benissimo che note e sillabe sono uscite masticate assieme ai respiri e raddoppi di suono e di consonanti. Solo se inventi una rima cantandola hai il coraggio di terminare ogni rigo indifferentemente con baciata sdrucciola tronca o alternata, eppure riuscire a cadere in piedi... in geometria, quadrato! Cioe' solo cosi' riesci a diventare cantore invece che cantante. Il cantante e' quello che esegue musica e parole d'altri, il cantore e' quello che esegue cio' che lui ha inventato: scritto con fantasia, e musicato»
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