IL MATTINO
Il caso di cronaca
09.02.2023 - 12:54
L'uomo venne colpito e ucciso da colpi sparati da una pistola mitragliatrice modello "Skorpion" e da un revolver cal. 38. Un delitto maturato nel solco della guerra armata tra i clan antagonisti dei "Carbone-Gallone" e quello dei "De Rosa-Buonarota", entrambi volti ad assicurarsi il controllo egemonico del territorio per lo spaccio di sostanze stupefacenti e le attività estorsive, in particolare a Trinitapoli e nei comuni limitrofi.
In manette per concorso in omicidio aggravato dal metodo mafioso, porto illegale di armi da fuoco con matricola abrasa e ricettazione sono finiti i fratelli Simon Livu e Stefan Cordeneau - nati in Romania e rispettivamente di 26 e 24 anni- e Salvatore Montanaro di 52 anni, tutti residenti a Trinitapoli. Ai due fratelli è contestato anche il reato di violenza privata aggravata sempre dal metodo mafioso. Secondo quanto emerso dalle indagini coordinate dalla Dda di Bari, i tre - vicini al clan De Rosa-Buonarota in contrasto con il gruppo Carbone-Gallone per il controllo dei traffici illeciti in paese - a bordo di un'auto rossa avrebbero seguito la vittima per poi freddarla a colpi di una mitragliatrice Skorpion e un revolver calibro 38. A confermare la dinamica del delitto sono stati i frame registrati dalle telecamere di videosorveglianza della città in cui si vede la vittima in sella alla moto con indosso un gilet azzurro che viene incrociata, seguita e poi affiancata dall'auto sportiva. Dai finestrini del lato passeggero partono i colpi fatali per Lafranceschina che resta esanime sull'asfalto. L'auto e le armi date alle fiamme nelle campagne di Trinitapoli, saranno rinvenute dai carabinieri qualche ora dopo l'assassinio definito dagli inquirenti una "violenta azione omicidiaria" da inquadrare nella "mai sopita contrapposizione armata tra i clan antagonisti, entrambi volti ad assicurarsi il controllo egemonico del territorio e delle relative attività illecite" ovvero spaccio di droga ed estorsioni. I tre sono in carcere.
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