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Recovery, l'avvocato molisano Di Pardo: «Bene le assunzioni nella PA ma devono essere indeterminate per evitare altro precariato»

"Temo che si crei inutilmente un nuovo precariato, sono d'accordo su tutto ma le assunzioni per me andranno fatte a tempo indeterminato".

"L'unica pecca che vedo in questa procedura rapida e che offrirà grandi opportunità di lavoro a giovani e alle migliori professionalità- rivela il legale- è che si tratta di una procedura di reclutamento a tempo determinato. E questo non me lo spiego perché così si rischia di creare una nuova sorta di precariato. È vero che sarà prevista una riserva di assunzioni per un 40% di giovani ma mi domando cosa faranno gli altri".

 Il Portale del Reclutamento "è indispensabile per il funzionamento della Pa, per poter spendere concretamente le tante risorse che arriveranno e che richiedono una macchina amministrativa efficiente". Parola di Salvatore di Pardo, avvocato, fondatore e partner dello studio Di Pardo, intervenuto per illustrare 'Infrastrutture, mobilità sostenibile, semplificazione e appalti pubblici - le riforme del Pnrr e del dl Semplificazioni per il rilancio del sistema Italia', dibattito online in programma domani, giovedì 10 giugno, alle ore 11. L'evento sarà trasmesso in diretta streaming sulla pagina facebook di Consenso Europa, organizzatore dell'incontro con la collaborazione dell'agenzia Dire e dello studio legale Di Pardo. "L'unica pecca che vedo in questa procedura rapida e che offrirà grandi opportunità di lavoro a giovani e alle migliori professionalità- rivela il legale- è che si tratta di una procedura di reclutamento a tempo determinato. E questo non me lo spiego perché così si rischia di creare una nuova sorta di precariato. È vero che sarà prevista una riserva di assunzioni per un 40% di giovani ma mi domando cosa faranno gli altri". Secondo Di Pardo, "nel momento in cui si fa una selezione e si scelgono le professionalità, le si fa lavorare per diversi anni in un determinato settore, poi perchè questi lavoratori devono avere l'incubo di non veder continuare il loro rapporto lavorativo? Temo- aggiunge- che si crei inutilmente un nuovo precariato, sono d'accordo su tutto ma le assunzioni per me andranno fatte a tempo indeterminato". Quanto all'obbligo vaccinale, invece, "ci siamo espressi tante volte. E' vero che esiste il diritto a non curarsi e a non vaccinarsi ma è anche vero che esiste il diritto alla salute tutelato dalla Costituzione", ricorda Di Pardo. Tutti coloro che sono a contatto con il pubblico, "e quindi con i cittadini che devono per forza rivolgersi alla Pa per ottenere la tutela dei loro diritti, devono necessariamente tutelare l'utente con cui vengono a contatto", avverte l'avvocato. "C'è la necessità che siano vaccinati e che non mettano in pericolo la salute degli utenti. E' ovvio, l'obbligo può tranquillamente non essere assolto da coloro che non sono a contatto col pubblico, come chi opera da remoto o in condizioni di particolare sicurezza, ma se si vuole lavorare per la Pa la prima misura è non mettere in pericolo la salute dei cittadini", conclude Di Pardo. (Sor/Dire)

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