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L'operazione

La "Nuvola d'oro" che ha portato all'arresto del consigliere comunale di Fratelli d'Italia a Foggia

Longo è accusato di induzione indebita a dare o promettere utilità, in concorso con tre persone: il funzionario del comune di Foggia addetto al servizio informatico, un medico in pensione ritenuto inserito nel tessuto politico-sociale della città e un imprenditore che opera su Campobasso nel settore informatico

Eletto nella lista di Fratelli d'Italia, Bruno Longo, 66 anni, è uno dei leader storici del centrodestra nel territorio della Capitanata. È coinvolto nell'inchiesta della Guardia di Finanza di Bari, coordinata dalla procura di Foggia, e chiamata "Nuvola d'oro", su tangenti per il pagamento di tre fatture relativi a servizi informatici banditi dal comune.

«Il provvedimento - riferisce la Guardia di Finanza - costituisce l’epilogo di complesse indagini svolte dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari e coordinate dalla Procura della Repubblica di Foggia, che hanno consentito di acquisire un grave compendio indiziario a carico dei soggetti oggi attinti da misura cautelare. Ciò a seguito dell’esecuzione, da parte delle Fiamme Gialle baresi, di intercettazioni telefoniche e ambientali, di mirate indagini finanziarie, della disamina dei tabulati telefonici e dei dati estrapolati dagli smartphone di taluni indagati nonché della documentazione amministrativo-contabile acquisita presso il Comune di Foggia. In particolare, nel corso delle articolate attività investigative, è emerso che i quattro soggetti attinti dalla misura cautelare (oltre a Longo, il funzionario del Comune addetto al servizio informatico A.P., ; il medico in pensione A.A., 70 anni, ndr) avrebbero indotto il rappresentante legale di una s.r.l. con sede a Campobasso, esercente l’attività di servizi connessi alle tecnologie informatiche, a consegnare loro denaro per un importo di circa 35.000 euro in tre tranche, nel 2018-2019, quale contropartita del pagamento di tre fatture emesse dalla sua società nei confronti del Comune di Foggia. Nello specifico, l’imprenditore molisano (L.P., 57 anni, foggiano d'origine, ndr) si è determinato in tal senso, pur di vedersi saldate talune prestazioni rese al Comune di Foggia, in relazione a un appalto per il servizio informatico di archiviazione dati, che si era aggiudicato nel marzo 2017, avente durata annuale e successivamente prorogato per altri 18 mesi (per un valore complessivo di circa 371.000 euro). Tra l’altro, secondo il G.I.P. del Tribunale di Foggia, i destinatari della misura - tutti collegati in vario modo all’Amministrazione comunale - “progettavano di continuare nella loro attività estorsiva nei confronti dell’imprenditore molisano o di altra persona meno refrattaria del primo a consegnare il denaro”.

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