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Operazione Turn Over

Droga e armi, smantellata a Trinitapoli una pericolosa organizzazione criminale: 12 gli arresti

Notte e giorno gli spacciatori si avvicendavano e venivano puntualmente riforniti secondo una programmazione pianificata nel dettaglio, sempre protetti da una rete di vedette

A distanza di circa quattro mesi dall’arresto di Alberto Campanella, il trinitapolese indagato per l’omicidio di Cosimo Damiano Carbone, i Carabinieri del Comando Provinciale di Foggia, con il supporto dei militari dello Squadrone Eliportato Cacciatori Puglia, del Nucleo Cinofili di Modugno e del 6° Nucleo Elicotteri di Bari hanno smantellato un’articolata organizzazione criminale operante a Trinitapoli, composta da 12 persone

La base operativa e vera roccaforte del gruppo criminale colpito, questa mattina, dall'operazione 'Turn Over' dei carabinieri del Comando provinciale di Foggia, era il quartiere delle cosiddette 'case maledette' a Trinitapoli, in provincia di Barletta-Andria-Trani, anche se le attività di spaccio al dettaglio avvenivano anche in altre zone. Notte e giorno gli spacciatori si avvicendavano e venivano puntualmente riforniti secondo una programmazione pianificata nel dettaglio, sempre protetti da una rete di vedette pronte ad avvisare dell'arrivo di persone sospette, ma anche a operare autentiche bonifiche alla ricerca di microspie e telecamere nascoste, addirittura con l'uso di binocoli per individuare obiettivi nascosti e temuti. Stamane i militari hanno arrestato 12 persone in esecuzione di una misura cautelare emessa dalla Sezione gip del Tribunale di Bari su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese. Si tratta di una organizzazione criminale, che prende il nome di 'De Rosa-Buonarota', pericolosa e dedita al traffico di sostanze stupefacenti nel territorio di Trinitapoli. Ciascun componente aveva ruoli e compiti precisi. Il gruppo, secondo quanto accertato dalle indagini, disponeva di armi e utilizzava metodi tipicamente mafiosi. La misura cautelare contesta infatti per tutti gli indagati il reato di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, aggravata per quattro di loro dalla disponibilità di armi e dal metodo mafioso. 

Al di sopra degli spacciatori, esposti ai rischi più immediati lavorando per strada, il livello superiore gestiva l'approvvigionamento ed il confezionamento in dosi della droga.  La storia del gruppo criminale è segnata anche da fatti sanguinosi. Dda di Bari e carabinieri del Nucleo Investigativo di Foggia avevano avviato l'attività d'indagine a seguito dell'omicidio di Severino Benedetti, assassinato a Trinitapoli il 12 gennaio 2015, e, grazie alle numerose intercettazioni, avevano scoperto l'esistenza dell'organizzazione criminale, dapprima guidata dal defunto Pietro De Rosa, ucciso il 20 gennaio 2019, e poi proseguita dai fratelli Nicola, 42 anni, e Michele Buonarota, 44, ritenuti i nuovi organizzatori e capi del sodalizio, responsabili di intrattenere i contatti con i fornitori e gestire i proventi dell'organizzazione. Oltre a loro, sono stati raggiunti dall'ordinanza cautelare anche Alberto Campanella, 33 anni, (già in carcere poiché arrestato quatto mesi fa in quanto ritenuto l'autore dell'omicidio di Cosimo Damiano Carbone, uno dei capi del gruppo rivale Carbone-Gallone), Giuseppe Campanella, 30 anni, Cosimo Damiano Miccoli, 24, Vincenzo Muscila, 32, Gesualdo Saracino, 39, Michele Straniere, 36, Cosimo Damiano Vanni, 34, e Giuseppe Vitobello, 30. 

Secondo quanto accertato dagli investigatori avevano tra i loro compiti quello di provvedere stabilmente alla vendita della droga ed all'occultamento, custodia, trasporto della sostanza stupefacente nonché alla raccolta dei proventi illeciti. Finiti in manette anche gli associati che assicuravano il costante approvvigionamento degli stupefacenti, individuati nei cerignolani Angelo Racanati, 41 anni, e Matteo Tufariello, 30. Ai fratelli Buonarota ed ai cugini Campanella vengono contestate anche le aggravanti di aver agito con la disponibilità di armi, come rilevato grazie alle immagini catturate dalle telecamere nascoste e soprattutto per i metodi mafiosi utilizzati. L'affare della droga rimane fondamentale per la sussistenza del gruppo criminale 'De Rosa-Buonarota' ancora coinvolto nella sanguinosa, ma anche dispendiosa, contrapposizione con i rivali storici del gruppo 'Carbone - Gallone' per l'egemonia in tutte le attività illecite sul territorio, e il radicamento e la forza del gruppo ha trovato conferma nella sua capacità di sopravvivere anche alla morte del leader, Pietro De Rosa, sostituito efficacemente dai fratelli Buonarota.

L'operazione eseguita oggi costituisce non solo un ulteriore e pesante colpo inferto al gruppo mafioso ma soprattutto un nuovo passo in avanti nel progetto investigativo condotto dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Bari e dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Foggia, volto ad azzerare le compagini mafiose presenti sul territorio, in prosecuzione dell'operazione 'Babele' con la quale era stato colpito il gruppo Carbone-Gallone e che ne aveva fatto anche emergere la strategica alleanza con il clan Moretti del capoluogo dauno.

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