IL MATTINO
Il vertice
22.05.2020 - 18:07
Miglio, da quanto si apprende, sull'accaduto non ha sporto denuncia e ha definito "immotivate" le reazioni scaturite "visto che non ho fatto riferimento ad alcuno. Reazioni ingiustificate verso la mia persona".
"Siamo venuti con le forze dell'ordine per fare il punto della situazione ma soprattutto per dare solidarieta' e vicinanza al sindaco che e' un uomo dello Stato e che come tutti i sindaci della Capitanata lavora in contesti complessi e complicati. Sono il front office della nostra democrazia. Siamo venuti qua per dire che le regole vanno rispettate". Lo ha detto il prefetto di Foggia Raffaele Grassi che oggi a San Severo ha presieduto il comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica convocato dopo le minacce subite dal primo cittadino, Franco Miglio, a cui e' stata assegnata una tutela. Il sindaco era intervenuto pubblicamente per "stigmatizzare una iniziativa non autorizzata che ha creato assembramenti", ha ricordato. Il riferimento e' alla batteria di fuochi pirotecnici organizzati nel rione Fantasia in onore della Madonna del Soccorso e intesi come omaggio anche a Michele Russi, boss ucciso a colpi di arma da fuoco due anni fa. Il commento del sindaco all'iniziativa ha scatenato la reazione del figlio del boss che tramite i social lo ha minacciato in modo violento. Miglio, da quanto si apprende, sull'accaduto non ha sporto denuncia e ha definito "immotivate" le reazioni scaturite "visto che non ho fatto riferimento ad alcuno. Reazioni ingiustificate verso la mia persona". "Lo Stato c'e' e la mia presenza qua a San Severo ne e' la testimonianza", ha concluso Grassi ricordando che gli investigatori sono a lavoro sull'accaduto. Al centro della riunione anche il tema della prevenzione di fenomeni criminali sul territorio.
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