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L'intervista

Accoglienza e immigrazione, Pezzano: «Cerignola pronta al grande salto»

L'assessore alle Politiche sociali, nonché vicesindaco, di Cerignola, Rino Pezzanomanifesta il suo entusiasmo per l'attività svolte dallo sportello immigrazione della città. Lo fa in occasione dell'incontro con Mons. Giacomo Cirulli, vescovo di Teano e Calvi, originario di Cerignola.

Cattolici, valdesi e musulmani riuniti in dialogo nella lectio magistralis di don Giacomo Cirulli, vescovo di Teano e Calvi, cerignolano di nascita e cittadino del mondo. Un evento che il Comune ha voluto, sostenuto e promosso per parlare di integrazione senza barriere.

Un momento dell'incontro (Foto di Takina Ousmane)Si definisce un "buonista convinto", se così viene chiamato chi accoglie e integra i migranti, Mons. Giacomo Cirulli, neo eletto vescovo di Teano e Calvi. Sulla scia della Chiesa "ospedale da campo" di Papa Francesco, occorre intervenire sulla questione migranti ovunque essa si ponga. "Aiutarli a casa loro" allora va bene, ma se i migranti sono qui, è qui che bisogna accogliere, integrare, promuovere la persona. Si è espresso in questi termini don Giacomo nella lectio magistralis tenutasi lo scorso 16 novembre presso il Polo museale di Cerignola. "Ero forestiero e mi avete accolto", non a caso, il titolo della lectio, promossa dal responsabile dello Sportello per l'immigrazione "Stefano Fumarulo", il sociologo Marcello Colopi. Proprio lui e l'assessore ai Servizi Sociali, Rino Pezzano, che abbiamo intervistato, sono intervenuti a introdurre l'iniziativa che ha visto coinvolti anche una rappresentante della Chiesa valdese di Cerignola la quale ha parlato dell'impegno della sua comunità verso gli stranieri e un ragazzo africano, migrante giunto in Italia pochi anni fa ma che ha saputo integrarsi in un percorso felice. Isah, questo il suo nome, ha raccontato delle ragioni che lo hanno spinto a muoversi dal suo paese natale, del suo viaggio, dell'accoglienza trovata in Italia prima come minore e poi nello Sprar adulti del Comune di Cerignola e della APS LunaCometa, denominato "Cittàccoglienza". Nella platea molti cittadini italiani ma anche una nutrita schiera di africani. Ancora, don Giacomo ha parlato del suo impegno nella Caritas, di quando era in Albania e la sua azione è stata tanto gradita alle autorità del luogo che lo hanno proclamato cittadino onorario. Un appuntamento che ha confermato come ancora una volta Cerignola, a dispetto delle recenti pagine di cronaca, sia città di inclusione e che non basteranno pietre, lanci di bottiglie o spari di pallini di piombo a toglierle questa vocazione.

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