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Indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari

Ecco come venivano sversati i rifiuti dei "Casalesi" in provincia di Foggia: il video

L’attività di indagine permetteva di acclarare che lo sversamento dei rifiuti sul territorio di Zapponeta veniva effettuato dalla "Lufa Service srl, titolari della quale erano Fabrizio Pio Mundi ed Diego Aliperti, il secondo figlio di Angelo Aliperti, titolare della Pulitem srl, i cui autocarri si occupavano direttamente degli sversamenti, tramite una ben organizzata e consolidata rete.

L’attività investigativa ha permesso di assodare che gli smaltimenti illeciti sono avvenuti con cadenza giornaliera sin dal 2010. Tra l’altro si è accertato che tutta l’enorme quantità di percolato prodotto, nella quantità di oltre ventimila tonnellate, è stata smaltita in pozzi artesiani attigui all’impianto di compostaggio, e quindi scaricati direttamente nelle falde acquifere.

Nel 2014 personale del Commissariato  di Manfredonia avviava le indagini dopo aver appreso che la Camorra campana, in particolare il clan dei “Casalesi”, scaricava rifiuti tossici in agro di Manfredonia in terreni di cui avevano la disponibilità esponenti di spicco del citato clan mafioso. Nel corso di un sopralluogo, gli agenti accertarono che il pregiudicato Giacinto Coniglio, residente a Zapponeta , coadiuvato da alcuni suoi compaesani, referenti dei napoletani, da numerosi anni, prendevano accordi con i proprietari dei terreni dove si effettuavano gli sversamenti; l’attenzione degli investigatori sul territorio portava alla scoperta di almeno una decina di siti dove il presunto “ammendante compostato misto” era stato sversato. L’attività di indagine permetteva di acclarare che lo sversamento dei rifiuti sul territorio di Zapponeta veniva effettuato dalla "Lufa Service srl, titolari della quale erano Fabrizio Pio Mundi ed Diego Aliperti, il secondo figlio di Angelo Aliperti, titolare della Pulitem srl, i cui autocarri si occupavano direttamente degli sversamenti, tramite una ben organizzata e consolidata rete. Il totale quantificato di materiale sversato illecitamente, è stato calcolato, sulla base di F.I.R. e delle dichiarazioni di resa (in termini di compost) dello stabilimento, anche con l’aiuto dei consulenti, in oltre 100.000 tonnellate. L’attività investigativa ha permesso di assodare che gli smaltimenti illeciti sono avvenuti con cadenza giornaliera sin dal 2010. Tra l’altro si è accertato che tutta l’enorme quantità di percolato prodotto, nella quantità di oltre ventimila tonnellate, è stata smaltita in pozzi artesiani attigui all’impianto di compostaggio, e quindi scaricati direttamente nelle falde acquifere. E’ stato accertato che la "Lufa" accoglieva rifiuti provenienti dalla Regione Campania, dopo essere stata introdotta a tale business da pregiudicati già implicato in varie inchieste giudiziarie su traffici illecito dei rifiuti. La Pulitem di Angelo Aliperti  prendeva i rifiuti dai comuni dell’hinterland napoletano e li trasportava a San Severo, ove i rifiuti venivano stoccati, sommariamente mescolati e poi sversati rapidamente nei terreni di compiacenti agricoltori, utilizzando una pala meccanica.

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