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L'intervista

Gigi Riva e quel rigore storico di Faruk

Nella tragica e violentissima dissoluzione della Jugoslavia un calcio di rigore sembrò contrassegnare il destino di un popolo: fu quello sbagliato il 30 giugno del 1990 a Firenze da Faruk Hadžibegić, capitano dell’ultima nazionale del Paese unito, contro l’Argentina di Maradona nei quarti di finale del Mondiale.

La presentazione del libro del giornalista, "L'ultimo rigore di Faruk", moderato da Antonio Di Donna, organizzata con la “Piccola Compagnia Impertinente”,  ha chiuso il Festival Sport Story promosso dalla Fondazione Banca del Monte di Foggia, in collaborazione con il Comune di Foggia, la Libreria “Ubik”.

Nella tragica e violentissima dissoluzione della Jugoslavia un calcio di rigore sembrò contrassegnare il destino di un popolo: fu quello sbagliato il 30 giugno del 1990 a Firenze da Faruk Hadžibegić, capitano dell’ultima nazionale del Paese unito, contro l’Argentina di Maradona nei quarti di finale del Mondiale. Leggenda popolare vuole che una eventuale vittoria nella competizione avrebbe contribuito al ritorno di un nazionalismo jugoslavista e scongiurato il crollo che si sarebbe prodotto. Gigi Riva, caporedattore centrale del settimanale «l’Espresso», e che da inviato speciale de «Il Giorno» ha seguito tutte le guerre balcaniche degli anni Novanta, parla di quel calcio di rigore sbagliato e della Storia in gioco in quella partita nel suo ultimo libro "L’ultimo rigore di Faruk. Una storia di calcio e di guerra" (Sellerio editore) presentato venerdì sera a Foggia da Ubik.

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