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L'oprazione

Tra "Mare e monti" la sanguinaria mafia del Foggiano con 21 omicidi in 15 anni: 39 arresti dalla Dda

Associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, estorsione, reati in materia di armi e vari delitti minori: sono 48 i capi di imputazione contestati dalle indagini coordinate dalla Dda (Direzione nazionale antimafia)

Lo stato di belligeranza tra i clan Li Bergolis e Romito-Lombardi-Ricucci, attivo dal 2009, ha provocato 21 omicidi e 18 tentati omicidi, evidenziando un rischio elevato di ulteriori episodi di sangue. "L'operazione di oggi colpisce una delle organizzazioni più potenti della mafia della provincia di Foggia, colmando un deficit di intervento repressivo che, per il clan Li Bergolis, durava da 15 anni", ha detto in conferenza stampa il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo. "Si tratta di una realtà di straordinaria pericolosità - ha aggiunto - nella quale, alla dimensione violenta, vessatoria e intimidatoria del gruppo si associa una capacità di operare nella modernità, dal traffico di stupefacenti al riciclaggio".

L'operazione "Mari e Monti", condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari, ha portato all'arresto di 37 persone, tra cui una donna, con l'accusa di associazione mafiosa, traffico di stupefacenti, estorsione, reati in materia di armi e vari delitti minori. Altri due indagati sono stati posti agli arresti domiciliari. Complessivamente, agli indagati sono stati contestati 48 capi di imputazione, che includono un'associazione mafiosa (coinvolgendo 25 indagati), due associazioni finalizzate al traffico di stupefacenti (una con 11 indagati e l'altra con 10), 21 reati legati agli stupefacenti, 11 episodi estorsivi, 5 reati in materia di armi e diversi altri delitti tra cui rapina, furto aggravato e ricettazione. Il valore complessivo dei beni sequestrati nell'ambito dell'operazione ammonta a circa 10 milioni di euro. Le indagini hanno permesso il sequestro, nel tempo, di un ingente quantitativo di armi, tra cui 11 fucili, 9 pistole, 3 ordigni esplosivi e 10 kg di materiale esplosivo, insieme a 636 munizioni. In ambito di stupefacenti, sono stati sequestrati 1674 kg di marijuana, 1,3 kg di cocaina, 1 kg di eroina e 3 kg di hashish. Inoltre, sono state analizzate 160 pronunce giudiziarie e 26 procedimenti penali collegati, con il supporto di 33 interrogatori resi da 18 collaboratori di giustizia, e sono state effettuate 75 intercettazioni telefoniche, 53 intercettazioni ambientali e 16 intercettazioni di colloqui in carcere. Lo stato di belligeranza tra i clan Li Bergolis e Romito-Lombardi-Ricucci, attivo dal 2009, ha provocato 21 omicidi e 18 tentati omicidi, evidenziando un rischio elevato di ulteriori episodi di sangue. Il provvedimento cautelare ha confermato la gravita' della situazione, con sequestri e arresti che colpiscono duramente l'organizzazione mafiosa garganica operante nella provincia di Foggia. L'operazione 'Mari e monti' ha coinvolto polizia, carabinieri e guardia di finanza. Gli arresti sono stati eseguiti tra Foggia, la sua provincia, ma anche in altre regioni. Le indagini, dirette dalla Dda di Bari, sono state coordinate dalla Direzione nazionale antimafia. Fondamentali, per le indagini, gli interrogatori resi da 18 collaboratori di giustizia, oltre che le intercettazioni telefoniche e ambientali. Agli arrestati sono stati sequestrati beni per un totale di 10 milioni. "L'operazione di oggi colpisce una delle organizzazioni più potenti della mafia della provincia di Foggia, colmando un deficit di intervento repressivo che, per il clan Li Bergolis, durava da 15 anni", ha detto in conferenza stampa il procuratore nazionale antimafia Giovanni Melillo. "Si tratta di una realtà di straordinaria pericolosità - ha aggiunto - nella quale, alla dimensione violenta, vessatoria e intimidatoria del gruppo si associa una capacità di operare nella modernità, dal traffico di stupefacenti al riciclaggio".

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