IL MATTINO
Operazione degli uomini dell'arma
07.06.2019 - 10:57
Sono emersi importanti collegamenti tra il clan Gallone e la batteria mafiosa Foggiana di Moretti.
Alle prime ore di oggi, a Trinitapoli, Trani e Milano i Carabinieri del Nucleo
Investigativo del Comando Provinciale di Foggia hanno dato esecuzione ad
un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP di Bari su
richiesta della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, nei
confronti di otto elementi di spicco dell’organizzazione criminale " Carbone-
Gallone" , ritenuti responsabili dei reati di detenzione e porto illegale di
numerose armi da fuoco, che secondo le risultanze investigative erano
destinate ad essere utilizzate contro esponenti delle fazioni “Miccoli-De Rosa” e
“Valerio-Visaggio” che si contendono, in contrapposizione al gruppo “Carbone-
Gallone” il controllo del territorio quanto al compimento delle attività illecite nei
comuni di Trinitapoli e San Ferdinando di Puglia. In esecuzione di tale ordinanza
sono stati arrestati e tradotti in carcere:
GALLONE Giuseppe, nato a Trinitapoli il 31.08.1976, già censurato per
numerosi delitti anche in materia di armi
CARBONE Vincenzo, nato a Barletta il 15.10.1982
DEL NEGRO Ruggiero, nato a Trinitapoli il 14.10.1975
GALLONE Cosimo Damiano, nato a Canosa di Puglia il 13.03.1980
PIAZZOLLA Raffaele, nato a Canosa di Puglia 26.03.1979
RESTA Armando, nato a Trani il 29.09.1971
SEBASTIANI Emanuele, nato a Catania il 4.02.1978;
SISTO Giuseppe, nato Trinitapoli il 17.04.1975.
Per tutti gli indagati è stata riconosciuta l’aggravante del metodo mafioso e
della finalità di agevolare attraverso l’utilizzo delle armi la compagine di
stampo mafioso riconducibile a Gallone Giuseppe il cui intento, quale emerge
dalle indagini, era quello di scatenare una faida con gli altri gruppi criminali
attraverso il compimento di numerosi omicidi: “ questo ci serve per far capire
che la guerra è tra loro e loro... . è morto uno a Trinitapoli, ora muore uno a San
Ferdinando, e noi poi subito dopo un altro a Trinitapoli, di quelli che ci interessa
a noi, e quelli dicono che la guerra è tra di loro”.
L’intento degli indagati, che pianificavano mirate azioni di fuoco in numerosi
comuni pugliesi, non giungeva alle estreme conseguenze solo grazie ai
pressanti controlli del territorio organizzati, in accordo con la Direzione
Distrettuale Antimafia di Bari, dai Carabinieri di Foggia e dai Comandi di
Cerignola, Trani e Bisceglie. L’eccezionale attività di controllo delle forze
dell’ordine ha consentito infatti di vanificare le numerose missioni di morte
organizzate dagli indagati, così riaffermando la presenza dello Stato e
interrompendo la lunga scia di sangue che ha tragicamente caratterizzato gli ultimi anni
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