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Operazione di Polizia e Carabinieri

Operazione Chorus 2: arrestate 23 persone

Quattro distinti procedimenti hanno portato all'arresto di 23 persone tra Foggia, Lucera e Cerignola

Il procuratore Capo Ludovico Vaccaro: "Mi sembra di allenare una squadra calcistica inglese. Ora abbiamo anche una tifoseria. Questo significa che la gente inizia a fidarsi di noi"

Avevano creato un vero e proprio allarme sociale nel foggiano estorcendo denaro a imprenditori commercianti e cittadini privati, ma compiendo anche violente rapine, le 23 persone arrestate in una operazione che ha visto la partecipazione di un centinaio tra agenti della polizia di Stato e carabinieri del comando provinciale di Foggia. Nello specifico sono state eseguite quattro misure cautelari a Foggia per rapina in concorso. Si tratta di appartenenti alla batteria criminale "Moretti-Pellegrino-Lanza". Tra i quattro c'è anche Giuseppe Albanese ritenuto dagli inquirenti al vertice del clan. Quest'ultimo - ricostruiscono gli investigatori - vantava un credito con una persona. Con la complicità degli altri arrestati ha preteso che la vittima gli consegnasse il proprio scooter TMax. Sempre a Foggia è stata disarticolata una banda criminale, composta da nove malviventi, dedita alle rapine. I nove sono accusati di aver compiuto dal 26 luglio 2018 al 19 settembre dello stesso anno cinque colpi in danni di tabaccherie e bar asportando, oltre al denaro contenuto nei registratori di cassa e sigarette anche numerosi biglietti della lotteria istantanea. A Lucera sono finiti in carcere per estorsione quattro persone: due fratelli di 19 e 21 anni ed il padre di 43 anni, più un altro 19enne. Tutto è partito dalla denuncia sporta da un uomo che a febbraio scorso rimase vittima di un vero pestaggio da parte di due fratelli a causa di un debito mai onorato di 5mila e 500 euro. Dalle indagini i carabinieri hanno poi accertato che il credito vantato dagli arrestati era riconducibile alla cessione numerose dosi di cocaina. Infine a Cerignola sono stati raggiunti da un ordine di carcerazione cinque persone accusate di estorsione aggravata ai danni di tre famiglie circensi: "Marina Orfei", "Madagascar", "Nicolay Montecarlo". Gli indagati pretendevano, dietro minaccia, che i proprietari consegnassero loro denaro contate o cento biglietti di ingresso per poter essere lasciati liberi di lavorare. In una circostanza sono stati esplosi anche colpi d'arma da fuoco contro l'autocarro adibito a cassa del circo "Madagascar".

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