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Lutto

Potenza, sirene per il brigadiere dell'Arma Legrottaglie. Un addio che attraversa la Basilicata

Le sirene hanno rotto il silenzio, accese tutte insieme davanti alle caserme. Un suono che ha attraversato le strade ancora assonnate di Potenza e Matera, arrivando dritto al cuore. Era il modo che uomini e donne in divisa hanno scelto per stringersi idealmente attorno all’Arma dei carabinieri, per salutare — senza parole, ma con il linguaggio della vicinanza — il brigadiere capo Carlo Legrottaglie, morto giovedì scorso in un conflitto a fuoco a Francavilla Fontana, in provincia di Brindisi. Aveva 59 anni, e mancava poco alla pensione.

In fila, come una sentinella di legalità e memoria, le pattuglie dell'Arma, della polizia, della Guardia di finanza, della polizia penitenziaria, dei Vigili del fuoco, e della polizia locale si sono fermate. Un gesto semplice. Forte. Davanti alle caserme dei carabinieri, il tempo si è fermato per qualche minuto, mentre i lampeggianti accesi illuminavano il senso profondo dell’appartenenza. Difendere lo Stato. Pagando anche con la vita.

A Ostuni intanto si celebravano i funerali di Legrottaglie. C’è il picchetto d’onore, ci sono i colleghi in alta uniforme, c’è chi ha percorso centinaia di chilometri per dire presente. Non con la voce, ma con il silenzio, che a volte pesa più di un comizio. Il feretro, avvolto dal tricolore, è il simbolo di un lavoro che troppo spesso si dimentica essere fatto anche di pericoli, di turni infiniti, di responsabilità che non vanno mai in ferie.

Il colonnello Giovanni Russo, comandante provinciale dei Carabinieri di Matera, e il colonnello Luca D’Amore, comandante di Potenza, hanno ringraziato tutte le forze dell’ordine per la partecipazione e la solidarietà. Gesti che, dicono, «non si dimenticano».

Nel cuore della Basilicata oggi si è sentito qualcosa di diverso. È stato un battito collettivo. Un saluto a un carabiniere che non ce l’ha fatta a vedere il suo ultimo giorno in caserma, che ha lasciato la vita sul ciglio di una strada mentre serviva lo Stato.

E dentro al suono delle sirene c’era tutto: dolore, rispetto, gratitudine. Anche questo è servizio. Anche questo è onore.

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