IL MATTINO
Il libro "epistolare" dei due professionisti foggiani
20.07.2016 - 23:01
Rita Colucci, Filippo Fedele e la copertina del libro
Una prima presentazione alle ore 18 presso la "Sala Rosa" del Palazzetto dell'Arte (Via Galliani 1), insieme a Luisa Migliaccio e all'Assessore alla Cultura di Foggia Anna Paola Giuliani; una seconda presentazione, alle ore 22 presso il "Sottovento lounge Pub" (in Piazza Duomo), con la partecipazione di Alberto Mangano, Sonia Mancini, l'Assessore alla Cultura Anna Paola Giuliani, oltre che degli stessi autori.
«Come molti di noi, arrivati all’età matura, Filippo e Rita si sono chiesti se sia davvero valsa la pena vivere e, soprattutto, se lasceranno un’eredità migliore o peggiore di quella che loro hanno ricevuto. Da quel momento in poi... è un rileggere il passato, rimettere ordine i ricordi per vederli in prospettiva diversa. Per fare chiarezza». Così Sonia Mancini, giornalista de "La7" introduce il libro dei professionisti foggiani Filippo Fedele e Rita Colucci che verrà presentato, con la partecipazione degli autori e della stessa Mancini, in due momenti diversi nella serata di domani a Foggia, giovedì 21 luglio: una prima presentazione alle ore 18 presso la "Sala Rosa" del Palazzetto dell'Arte (Via Galliani 1), insieme a Luisa Migliaccio e all'Assessore alla Cultura di Foggia Anna Paola Giuliani; una seconda presentazione, alle ore 22 presso il "Sottovento lounge Pub" (in Piazza Duomo), con la partecipazione di Alberto Mangano, Sonia Mancini, l'Assessore alla Cultura Anna Paola Giuliani, oltre che degli stessi autori.
Nella forma epistolare, il libro (Edizioni il Castello, Foggia, € 15) racconta l'Italia degli anni Settanta che, ovviamente, attraversa anche Foggia dove Filippo e Rita hanno frequentato gli stessi banchi di scuola. Così, come annota sempre nella prefazione Sonia Mancini, «In queste pagine ritrovo tanti volti noti che, per motivi opposti, hanno segnato quel presente fatto di molti buoni e un po’ di cattivi: la brigatista Nadia Desdemona Lioce, foggiana, compagna di scuola di Rita, condannata all’ergastolo; il conduttore televisivo Enzo Tortora, vittima di una giustizia ingiusta; lo statista della Democrazia Cristiana Aldo Moro, rapito e ucciso dalle Brigate Rosse. E poi gli eventi, che segnarono la vita di tanti nostri coetanei: il terremoto del 1980, a Napoli, che unì gli abitanti in uno sforzo gigantesco di ricostruzione e solidarietà; l’operazione “Mani Pulite” con cui, dal ’92 al ’95, a Milano, un gruppo di magistrati tentò di ristabilire onestà e trasparenza, colpendo a morte la Prima Repubblica edificata su corruzione, concussione e finanziamenti illegali ai partiti. Per Filippo e Rita il passato, ricostruito e metabolizzato, è il punto di partenza per una nuova fase. I più giovani, nati negli anni dell’innovazione tecnologica, rimarranno sorpresi per le numerose domande che questo scritto genererà soprattutto in loro, che prima non c’erano».
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