IL MATTINO
La donna è convinta che il figlio sia stato ucciso
05.07.2016 - 10:45
«L'esistenza di Francesco è cambiata dopo quel terribile 6 gennaio 2009 quando fu testimone oculare dell'omicidio di Gianluigi Quitadamo, il macellaio di Mattinata freddato a colpi di fucile sulla strada che collega Mattinata a Manfredonia. Francesco quella sera era in auto con Quitadamo. Da allora Francesco è caduto in depressione - afferma l'avvocato Fischetti. Lentamente si è chiuso in se stesso manifestando comportamenti sempre più strani ed isolati».
"Ditemi dove si trova anche senza vita, almeno questo me lo dovete. Non so perchè lo avete fatto, non so perchè avete ucciso una famiglia intera, diventeremo ombre che respirano». Raggela il sangue la lettera scritta dalla mamma di Francesco Armiento, il giovane di Mattinata scomparso nel nulla dallo scorso 27 giugno. La donna non ha più alcun dubbio: il figlio è stato ucciso e chiede solo che le venga restituito il corpo. «Voglio che mi diciate se ha sofferto, ho bisogno di saperlo» - scrive la madre nella missiva indirizzata agli assassini del figlio. «Non siete padroni della vita umana di altri. Ma solo della vostra. Non provo odio, non voglio vendetta, ma rendetevi conto di quello che avete fatto. Quando vi guarderete allo specchio – si legge ancora – vorrei che vedreste il viso di mio figlio. Quando guarderete i vostri figli vorrei che vedreste il mio di figlio e quando il figlio di Francesco mi chiederà di suo padre, io gli risponderò che ci saranno tanti Francesco». La lettera si conclude con una frase agghiacciante: «l'unica colpa di Francesco è l'ingenuità". «La donna – fa sapere il legale della famiglia Arminento, l'avvocato Pierpaolo Fischetti – ha rappresentato agli inquirenti gli ultimi anni di vita del figlio e di come sia cambiata l'esistenza di Francesco dopo quel terribile 6 gennaio 2009 quando fu testimone oculare dell'omicidio di Gianluigi Quitadamo, il macellaio di Mattinata freddato a colpi di fucile sulla strada che collega Mattinata a Manfredonia. Francesco quella sera era in auto con Quitadamo. Da allora Francesco era caduto in depressione - afferma l'avvocato Fischetti da noi contattato telefonicamente. Lentamente si è chiuso in se stesso manifestando comportamenti sempre più strani ed isolati. In paese si vociferava di un suo possibile coinvolgimento in merito l'accensione di alcune autovetture. Erano voci piuttosto ricorrenti ma a seguito di indagini gli inquirenti hanno accertato che non vi era alcuna responsabilità del giovane. Al momento – afferma Fischetti – gli investigatori non tralasciano alcuna pista, stanno passando al setaccio sia le sue passate vicend, sia le possibili relazioni intrecciate da Francesco sul social facebook. Le ultime sue tracce risalgono alla mattina del 27 giugno scorso, quando verso le 13 è stato accompagnato da un suo amico ad un appuntamento con una persona in località “Tor di Lupo” a ridosso delle gallerie che conducono a Vieste. Poi di lui non si hanno più notizie» – chiosa il legale
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