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Dal dialetto lucano all'inglese il salto di Speranza è troppo audace, la Crusca lo bacchetta sui vaccini: si dice "richiamo", non booster

L'Accademia della Crusca boccia il ricorso al termine inglese "booster" (con il significato di una dose di vaccino che accresce e rinnova gli effetti di una inoculazione precedente) al posto dell'italianissimo "richiamo" per indicare la terza dose del vaccino anti Covid.

Dal dialetto lucano all'inglese il salto di Speranza è troppo audace, la Crusca lo bacchetta sui vaccini: si dice "richiamo", non booster

Secondo il presidente dell'Accademia della Crusca, Claudio Marazzini, professore emerito di Storia della lingua italiana nell'Università del Piemonte Orientale, "la diffusione indiscriminata e acritica, tramite media, del termine 'booster' da solo, senza l'equivalente italiano, che pure esiste, mostra che ancora una volta si è persa una buona occasione per aiutare gli italiani a capire facilmente quello che viene loro proposto, combattendo meglio, grazie a ciò che è già linguisticamente ben noto, eventuali timori o resistenze. L'abuso del termine 'booster' rappresenta dunque prima di tutto un errore nella comunicazione sociale".

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