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La segnalazione di una nostra lettrice

Chi è quell'animale che a Celle San Vito ha avvelenato un cane coi suoi cuccioli?

Il fenomeno, d'altra parte, sembra essere estremamente diffuso nei Monti Dauni (che pure si fregiano di essere paradisi di tranquillità e di benessere). Il servizio veterinaio della Asl dice di non saperne nulla, oppure di essere impotente a fronteggiare le stragi

Chi è quell'animale che a Celle San Vito ha avvelenato un cane coi suoi cuccioli?

Il cane avvelenato con i suoi cuccioli

Monti Dauni luogo di benessere? Non certo per gli animali, considerata la strage di cani e gatti randagi che si registra periodicamente tra le colline del Subappennino. L'ultima, in ordine di tempo, quella segnalataci da una lettrice che denuncia l'avvelenamento a Celle di San Vito (il più piccolo, ma anche il più omertoso, al riguardo, comune della Puglia) di alcuni cani adulti, compresa una femmina ed i suoi cuccioli, e alcuni gatti. «Un fenomeno che mi riferiscono essere molto diffuso anche in altri Comuni vicini. Alcuni residenti mi dicono che si tratta del “metodo antico” (e io aggiungerei selvaggio e tribale) per contenere le nascite e la diffusione dei randagi», ci dice l'autorevole lettrice. Un fenomeno incontrollato da parte del servizio veterinario della Asl (gli animali vengono sepolti rendendo, di fatti, impossibile l'autopsia allo Zooprofilattico), che riferisce di non avere strumenti per combattere le stragi e individuare i responsabili. Figuriamoci il buon senso di chi ci abita nel denunciarli, perché in una piccola comunità non dovrebbe essere difficile compiere un atto di denuncia, quale segno di civilità. Ma tant'è!

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