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STAMATTINA È ANDATA DI SCENA LA SESTA EDIZIONE DELLA MANIFESTAZIONE PODISTICA

La "Foggia City Half Marathon"... E quella città che fa fatica a svegliarsi

Sono stati Ciro Scopece del Foggia Running e Paola Di Tillo della Virtus Campobasso ad aggiudicarsi l'edizione 2014 della mezza maratona natalizia del capoluogo. Ma la città è pronta per tutto questo?

La "Foggia City Half Marathon"... E quella città che fa fatica a svegliarsi

Quando il carosello dei festosi partecipanti lascia Piazza Cavour per andare verso corso Cairoli, la prima sensazione che ho è quella corretta: il Foggia ha giocato ieri, i bagordi del sabato sera non sono ancora passati, così... chi sono questi matti che di domenica mattina si mettono a correre?

Domenica mattina, la sveglia suona presto. Le ultime volte avevo di fianco al letto il borsone che mi avrebbe accompagnato durante 40 minuti di intenso calcio a 5, oggi invece trovo scarpette, microchip e pettorale. Tempo fa qualcuno mi ha detto «Una volta che metti il pettorale sei un podista», e allora con coraggio mi avvio a correre i 12 kilometri della sesta Corri a Natale, gara di "contorno" della seconda Foggia City Half Marathon, il consueto appuntamento natalizio del Centro Regionale Libertas in collaborazione con la Franco Russo Eventi, la società podistica DLF e l'Associazione Runners Parco San Felice.
Per scelta, gli organizzatori non hanno lanciato inviti ad affascinanti lepri africane. No, perchè all'insegna del "kilometro zero" le lepri le hanno portate da casa, come Ciro Scopece e Paola Di Tillo, vincitori della Foggia City Half Marathon. Quando il carosello dei festosi partecipanti lascia Piazza Cavour per andare verso corso Cairoli, la prima sensazione che ho è quella corretta: il Foggia ha giocato ieri, i bagordi del sabato sera non sono ancora passati, così... chi sono questi matti che di domenica mattina si mettono a correre? La città sembra in letargo, e non si lascia svegliare dai colori delle pettorine e dalle risate dei più allenati partecipanti.
E, lasciatemelo dire, tutti voi lì fuori non sapete cosa vi siete persi. Avete perso l'occasione di partecipare. Una festa. Perchè il podismo è sorriso. Perchè se anche la tua gara non va come vuoi, passi dieci minuti col muso, ma poi festeggi con chi arriva poco dopo di te, o con chi è arrivato da un pezzo e ha voluto aspettarti per darti una pacca sulla spalla. Correre è ritrovare sulla linea di partenza un vecchio amico e fare due passi con lui, correre è conoscersi: avete idee di quanti pensieri si riescono a produrre in 12 kilometri?
Il podismo è non arrivare mai ultimi, perchè l'ultimo è sempre quello che non ha abbandonato, nemmeno stavolta, il suo divano, e così darsi un obiettivo è più semplice. Io il mio l'ho raggiunto: ho verificato che anche nella nostra città si possono fare manifestazioni riuscitissime come la Foggia City Half Marathon, che non hanno niente di meno da invidiare agli eventi nazionali, ma che forse è la città a non essere pronta per tutto questo. Certo, il pubblico dei foggiani era presente in Piazza Cavour, ha atteso l'arrivo dei vincitori e ha festeggiato con loro, mancava però il calore lungo il percorso, un po' distante dal palco centrale. Per la seconda volta consecutiva, la Foggia City Half Marathon ha portato il podismo nelle strade cittadine, e forse è solo questione di tempo affinché, nella mentalità sportiva dei dauni, manifestazioni del genere entrino nella vita di tutti. Nel frattempo, però, portiamo la cultura sportiva nelle scuole, e se Franco Russo, con Marco Mascaro e i suoi trovano la pazienza di organizzare altre tre, cinque, dieci "Corri a Natale", proviamo poi a vedere la differenza. A vedere se i bambini non battono le mani al passare dei partecipanti e se, ancora meglio, a qualcuno di loro viene voglia di mettersi le scarpette ai piedi. Ah, e per cronaca, io il mio dovere l'ho fatto: con un po' di sofferenza ho portato al traguardo il mio terzo pettorale, ma vi assicuro che all'arrivo ho sfoderato il mio sorriso migliore. E voi che stamattina vi siete persi tutto questo, l'anno prossimo ci sarete? Suvvia, basta lamentarsi sempre in e di questa città, e cominciamo ad applaudire anche quelli che hanno coraggio di portare la vita nelle nostre strade. Ora scusate, ho un divano che mi chiama...

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