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“Sono mussulmano, non sopporto che quella donna indossi una croce cristiana”

Strangola nigeriana per un crocifisso: malese resta in carcere

Lo ha stabilito stamani il Giudice per le Indagini Preliminari di Foggia che ha provveduto a convalidare il fermo derubricando il reato da tentato omicidio a lesioni aggravate. Lo straniero si è avvalso, inoltre, della facoltà di non rispondere.

Strangola nigeriana per un crocifisso: malese resta in carcere

Già da qualche giorno il giovane straniero aveva preso di mira la donna, minacciandola di tagliarle la gola se non si fosse tolta dal collo la catenina raffigurante il crocifisso. Lo aveva fatto anche il giorno prima dell'aggressione, quando si era recato all'emporio gestito dalla donna all'interno del Ghetto di Rignano, facendole il classico segno con la mano: “ti sgozzo”. Il 18 settembre poi la situazione è precipitata. Quando infatti i carabinieri sono giunti nel ghetto hanno trovato il giovane malese armato di carena e coltello che minacciava chiunque gli si facesse incontro. Ciò nonostante i militari sono riiuscitio ugualmente a disarmarlo ed a bloccarlo. La vittima, una donna nigeriana di 57 anni che gestisce un piccolo punto di ristoro all’interno della baraccopoli, è stata trasportata all’Ospedale di Foggia, dove i sanitari le riscontrato un forte trauma cranio-facciale, lesioni da taglio all’orecchio sinistro e contusioni al viso ed al costato.

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