IL MATTINO
Il processo con rito abbreviato inizierà il prossimo tre ottobre
21.07.2014 - 13:54
Nella sua missiva, Fernando Biagini afferma di aver percepito del denaro dal costruttore Zammarano ma di non essere un concussore. Infatti l'ingegnere sostiene di aver effettuato per nome e per conto dell'imprenditore, suo amico, alcune consulenze tecniche per le quali non era mai stato pagato. Spettanze – sempre a suo dire – percepite poi in occasione della stipula del contratto d'affitto dell'immobile di Piazza Padre Pio. Biagini afferma, sempre nel suo scritto, di aver percepito piccole somme di denaro dagli imprenditori Normanno e Rana. Dichiara però di essere assolutamente estraneo alla vicenda riguardante il costruttore Carlo Insalata, con cui a suo dire ha un rapporto di amicizia. "Come è possibile, si chiederebbe Biagini nella lettera, pretendere dei soldi da una persona con cui si va regolarmente a cena con le rispettive famiglie?" Ora spetterà al Giudice per l'Udienza Preliminare, Domenico Zeno, decidere se concedere la libertà all'ex dirigente dell'ufficio Suap del Comune di Foggia.
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