IL MATTINO
Il messaggio del presule per la Solennità
07.06.2015 - 11:27
«C’è un virus nascosto ma dannoso che circuisce il vissuto quotidiano della Città e può ostacolare la bellezza delle relazioni interpersonali. È quello della pubblica accidia che contrasta la franchezza e la libertà di chiamare le cose con il proprio nome. Lo verifichiamo quando a un atteggiamento di valutazione responsabile delle diverse proposte culturali, si sostituisce un giudizio a priori di equivalenza di ogni progetto o comportamento. Il che spinge coloro che hanno responsabilità nella Città, a tutti i livelli, a un lavoro stancante per bilanciare le richieste, comprese le più contraddittorie. Mi riferisco alle scelte antropologiche (pensiamo alla vita, alla sessualità, alla famiglia, all’educazione, al lavoro, alle povertà sociali) che, se affrontate con un qualche discorso di senso e di valori, sono considerate come offesa alla libertà democratica oltre che attacco a diritti individuali di “altri”. Le cose non vengono discusse nel merito, ma liquidate secondo il dogma “del tutto ha lo stesso valore”.», dice, tra l'altro, l'Arcivescovo nell'intervento che potete continuare a leggere integralmente.
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