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Ciclone di polemiche per un convegno sulla difesa di genere

La Calabrese non brilla per simpatia, ma metterla in croce con l'accusa di omofobia...

L'ex consigliere comunale Leo de Santis vuole la sua testa, Lia Azzarone (Pd) invoca la scomunica dell'arcivescovo, noi abbiamo visto il video in cui lei dice: «Qui non si tratta di discriminare nessuno. Qui si tratta di poter essere liberi di educare i propri figli»

La Calabrese non brilla per simpatia, ma metterla in croce con l'accusa di omofobia...

L'intervento della Calabrese al convegno

«Ad essere intollerabile” sottolinea De Santis “è che l’assessore Calabrese, garante a livello comunale della scuola pubblica e laica, si schieri a sostegno di una crociata omofoba che non fa mistero di voler disattendere orientamenti educativi e pedagogici non discriminatori voluti dallo Stato e dalle agenzie pubbliche», dice de Santis. «Sono rimasta un po' colpita dal titolo della manifestazione, "come difendersi dal Gender"; io non voglio difendermi, io voglio poter esercitare il mio ruolo di genitore. Non posso pensare di dover delegare ad altri su questi temi la facoltà di dire ai miei figli quello che devono scegliere: la famiglia è il primo luogo deputato a questo», sono state le dichiarazioni al convegno della Calabrese, per le quali si chiede la sua crocifissione. Che viene difesa sia da Forza Nuova che dal consigliere regionale del suo partito, NCD, Giannicola De Leonardis.

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