IL MATTINO
I fatti della scienza
07.09.2019 - 23:41
Vi sono quindi dei momenti peculiari a cui vengono dati dei nomi scientifici che da un punto di vista astronomico possiamo distinguere in solstizi d’inverno e d’estate, e gli equinozi di primavera e autunno.
Nel momento in cui il nostro pianeta percorre la sua orbita attorno al Sole, per via dell’inclinazione fissa dell’asse terrestre, si mostra allo stesso in modi differenti. I moti di rotazione e di rivoluzione della Terra, danno così vita al susseguirsi delle stagioni: l’afoso caldo estivo e il rigido freddo invernale, derivano proprio da come il Sole colpisce la Terra.
Vi sono quindi dei momenti peculiari a cui vengono dati dei nomi scientifici che da un punto di vista astronomico possiamo distinguere in solstizi d’inverno e d’estate, e gli equinozi di primavera e autunno.
Iniziamo proprio dall’equinozio.
Equinozio deriva dal latino e significa “notte uguale”: non a caso nei giorni in cui si verifica questo evento, la notte e il giorno hanno la stessa durata in tutto il mondo (circa 12 ore). Questo accade perché i raggi solari incidono perpendicolarmente all’asse terrestre. Occorre specificare come non si tratta di un giorno preciso, ma bensì di un momento, ovvero l’istante in cui, nel corso della rivoluzione terrestre intorno al Sole, quest’ultimo si trova esattamente allo zenit dell’equatore.
Ma sul calendario 2020, quando si verificheranno gli equinozi?
Nello specifico saranno il:
• 20 marzo 2020;
• 22 settembre 2020.
È importante sottolineare come nell’emisfero boreale, l’equinozio di marzo segni l’inizio della primavera e la fine dell’inverno, mentre quello di settembre segna la fine dell’estate e l’inizio dell’autunno.
Non tutti sanno come il giorno dell’equinozio di primavera sia importante, dal punto di vista cristiano, per determinare quale sarà la domenica in cui si celebrerà la Pasqua.
Ma non è solo questo: dopo infatti una settimana dall’arrivo della primavera si verifica anche un cambio dell’ora. Si tratta dell’ora legale, nel corso della quale le lancette del nostro orologio vengono spostate in avanti consentendoci di sfruttare le ore di luce.
Dopo aver approfondito l’argomento equinozio, passiamo al solstizio.
Il termine deriva dal latino solstitium, formato da sol-, ovvero sole, e -sistere che significa fermarsi, perché il Sole smette di alzarsi o di abbassarsi rispetto all’equatore celeste.
Si tratta del momento in cui il Sole, nel corso del suo moto, raggiunge il punto di declinazione massima o minima. In questo caso abbiamo i solstizi d’estate e d’inverno, che rappresentano i giorni più lunghi e più corti dell’anno.
Anche il solstizio si verifica due volte l’anno e più precisamente, quando il Sole raggiunge il massimo di declinazione positiva segna l’inizio dell’estate, mentre quando si trova nella sua massima negativa segna l’inizio dell’inverno.
Sul calendario 2020 i solstizi si verificheranno il:
• 20 giugno 2020;
• 21 dicembre 2020.
Il solstizio non è sempre preciso, ma ritarda ogni anno di 6 ore rispetto a quello precedente, per poi riallinearsi nuovamente ogni 4 anni in corrispondenza dell’anno bisestile, che non è stato introdotto per caso sul nostro calendario: la sua funzione infatti, è quella di evitare la progressiva divergenza delle stagioni.
Va infine evidenziato come con il solstizio estivo abbiamo la durata massima delle ore di luce, e come questo non coincida necessariamente con il giorno esatto in cui la Terra si trova nel punto più distante dal Sole e viceversa.
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