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Il parallelismo con Foggia viene spontaneo

Anche in Libano è guerra contro i rifiuti

E’ usanza del popolo libanese incendiarne tonnellate, di ogni genere e natura

Anche in Libano è guerra contro i rifiuti

Libano i rilevamenti del plotone nbc

Problematiche similari accomunano la Capitanata con questo paese che si affaccia sul mar Mediterraneo. Anche qui ci si imbatte in immagini che riportano alla memoria Foggia. Strade sporche, cassonetti stracolmi. Assenza di raccoglitori lungo le pubbliche vie e cattivo odore. C’è una sostanziale differenza, qui l’Esercito Italiano lavora ed ha un contatto diretto con la popolazione che partecipa attivamente ed in maniera responsabile proprio perché la tutela e la salvaguardia ambientale stanno diventando fattori trainanti del Libano di ultima generazione

Una cattiva abitudine mutuata nel corso di anni. Anche il Libano, in particolar modo il sud, fa i conti con la propria emergenza rifiuti.  Cumuli di immondizia, vere e proprie discariche a cielo aperto. In un  paese dove mancano centri di raccolta, lavorazione e smaltimento, i rifiuti finiscono irrimediabilmente tra le fiamme. E’ usanza del popolo libanese incendiarne tonnellate, di ogni genere e natura, i cui scarti vengono assorbiti nell’ambiente circostante. Parliamo di diossina che si sprigiona dalla combustione o di percolato  che filtra nei terreni, andando a contaminate sia le risorse idriche naturali, come le falde acquifere sotterranee,  che quindi i terreni agricoli circostanti. Se ci si imbatte nelle campagne che circondano Shama o Tiro, non è difficile avvistare colonne di fumo nero che si alzano nel cielo. Ed ecco, proprio in quel momento, è in corso uno sfregio alle bellezze paesaggistiche del Libano, che nulla hanno da invidiare alla nostra Italia. In tale ambito il contingente italiano coopera con le autorità locali al fine di migliorare le condizioni di vita dei cittadini del Libano del sud, favorendo campagne informative sulla protezione ambientale ed impiegando i propri specialisti nella prevenzione dei rischi connessi all’inquinamento.  Iniziative dei caschi blu dell’Ariete hanno riguardato progetti relativi alla raccolta, trattazione e smaltimento dei rifiuti urbani, implementando quelli già consolidati come la realizzazione di impianti di compostaggio sfruttati da più municipalità, e testimoniano la volontà dei locali di migliorare le proprie condizioni di vita nel rispetto dell’ambiente e dello sviluppo sostenibile. Gli specialisti, provenienti dal 7° Reggimento NBC di Civitavecchia ed inseriti negli assetti del CSS BN ( Combat Service Support Battalion), sono impegnati da circa cinque mesi nel controllo chimico e radiologico  di aree occupate in passato da discariche abusive, raccogliendo campioni solidi e liquidi da analizzare successivamente nel laboratorio chimico presente nella base di Shama. Questo genere di monitoraggi assicurano la prevenzione e la protezione ambientale in presenza di fonti inquinanti antropiche generate da impianti industriali, ospedali, discariche e miniere, ma anche agenti chimici pericolosi derivati dall’utilizzo di pesticidi e dalla combustione di idrocarburi e plastiche. Tutto questo al fine di rassicurare la popolazione locale sull’utilizzo delle poche sorgenti naturali e dei pozzi artesiani nelle aree del sud del Libano. Il senso civico dei militari del contingente italiano prosegue anche con campagne di sensibilizzazione. Con la riapertura delle scuole, sono state concordate lezioni dedicate condotte dagli specialisti e dai veterinari al fine di informare  i più giovani sulla tutela ambientale. Così come i caschi blu hanno donato alla popolazione locale: 1 auto-compattatore di medio-grande capacità; 2 auto-compattatori medi; 24 camion per la raccolta dei rifiuti; 7 bobcat; 2 macchinari per la trattazione dei rifiuti presso rispettivamente i centri di Aynb’Al (nel distretto di Tiro) e Aytarun (nel distretto di Bint Jubail). Volendo fare della demagogia spicciola, potremmo paragonare, ovviamente solo in termini di rifiuti, Foggia al Libano. Problematiche similari accomunano la Capitanata con questo paese che si affaccia sul mar Mediterraneo. Anche qui ci si imbatte in immagini che riportano alla memoria Foggia. Strade sporche, cassonetti stracolmi. Assenza di raccoglitori lungo le pubbliche vie e cattivo odore. C’è una sostanziale differenza, qui l’Esercito Italiano lavora ed ha un contatto diretto con la popolazione che partecipa attivamente ed in maniera responsabile proprio perché la tutela e la salvaguardia ambientale stanno diventando fattori trainanti del Libano di ultima generazione. Quel Libano costituito da nuove generazioni vogliose di affermare una propria identità ed una propria coscienza civica.

 

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