IL MATTINO
Focus
18.04.2025 - 12:53
Queste scatole misteriose, di cui non si conosce il contenuto, basano la loro forza sulla curiosità e sull’effetto sorpresa. Sono diventate un modo perfetto per creare legami con i brand, stimolano il passaparola e possono anche diventare un fenomeno virale sui social.
Le mystery box sono diventate uno degli strumenti più creativi per coinvolgere il pubblico e per catturare l’attenzione. E, naturalmente, sono diventate molto in fretta anche una strategia di marketing vincente! Queste scatole misteriose, di cui non si conosce il contenuto, basano la loro forza sulla curiosità e sull’effetto sorpresa. Sono diventate un modo perfetto per creare legami con i brand, stimolano il passaparola e possono anche diventare un fenomeno virale sui social.
Un esempio concreto di come le mystery box possano essere utilizzate in maniera geniale nel marketing è venuto dalla città di Lecce, nel marzo 2025, in Piazza Mazzini. In questa occasione, Maldarizzi Automotive ha messo in scena una vera e propria esperienza di marketing con una gigantesca scatola di legno. La scatola, all’apparenza anonima, è stata posizionata in una delle piazze più frequentate della città. La sua presenza insolita ha inevitabilmente attirato l’attenzione dei passanti e ha creato una certa dose di curiosità. Chi si è avvicinato ha avuto la possibilità di guardare all’interno attraverso alcuni oblò di vetro e intravedere il nuovissimo modello Škoda Elroq, un SUV totalmente elettrico.
Questa iniziativa è un ottimo esempio di come, a partire da un semplice contenitore misterioso, si possa costruire un’esperienza memorabile. Lo slogan “Be more curious, be more Elroq” ha sintetizzato perfettamente il messaggio della campagna: stimolare la curiosità delle persone per promuovere un veicolo che unisce innovazione, sostenibilità e design all’avanguardia.
Nel panorama delle mystery box, un altro esempio interessante viene dall’azienda Jemlit, che ha saputo mescolare il mondo fisico con quello digitale, dando vita a una vera e propria esperienza multi-piattaforma. Le Jemlit mystery box sono uniche perché ogni scatola può contenere articoli di brand prestigiosi come Apple, Nintendo o Rolex, ma il contenuto rimane un mistero fino al momento dell’apertura. Questo elemento di sorpresa ha un grande fascino: i consumatori sono attratti dall’idea di poter ricevere dei prodotti di valore a un prezzo inferiore a quello di mercato.
La strategia di Jemlit è basata su un forte elemento di gamification, in cui il consumatore non solo si imbatte nel mistero del contenuto, ma può anche ricevere dei premi in tempo reale, come cashback o altri incentivi, che rendono l’esperienza d’acquisto ancora più coinvolgente. Inoltre, l’interfaccia dell’app è progettata per essere semplice e immediata, permette agli utenti di navigare facilmente tra le offerte e partecipare alla “sfida” di scoprire cosa si nasconde nella mystery box. Questo tipo di esperienza non solo attira, ma fidelizza anche i clienti, grazie alla possibilità di vivere un’esperienza emozionante che va ben oltre il semplice acquisto.
Anche nel mondo della moda, e in particolare nel lusso, le mystery box stanno guadagnando terreno. Un esempio lampante di questa tendenza arriva dalla startup britannica Heat, che ha deciso di vendere capi d’abbigliamento esclusivi tramite le mystery box. Queste box, proposte in occasioni speciali chiamate "drop", sono vendute a prezzi che variano tra i 400 e i 675 dollari. Nonostante il prezzo, il valore dei prodotti all’interno supera spesso la cifra pagata.
Le box di Heat sono diventate oggetti da collezione che si esauriscono in pochi minuti, alimentano una vera e propria corsa all’acquisto. L’effetto di scarsità, combinato con la paura di perdere l’occasione, crea un fenomeno di “FOMO” (Fear Of Missing Out) che spinge le persone a partecipare immediatamente al drop. Questa dinamica è molto comune nei mercati dell’alta moda e dello streetwear, dove l’esclusività e la rarità sono molto apprezzate. Inoltre, il passaparola e l’interesse dei media contribuiscono ulteriormente a far crescere il fenomeno.
Non tutte le mystery box si limitano a contenere oggetti fisici. Un esempio interessante arriva da The Mysterious Package Company, che ha trasformato il concetto di mystery box in una vera e propria esperienza narrativa. L’azienda invia pacchetti misteriosi contenenti indizi, artefatti e documenti che raccontano una storia avvincente. Ogni pacchetto ricevuto aggiunge nuovi dettagli alla trama e mantiene viva l’attesa e la curiosità.
In questo caso, la mystery box diventa parte integrante di un’esperienza interattiva che fonde marketing e storytelling. Il consumatore non si limita a scoprire un prodotto fisico, ma si immerge in una narrazione in continuo sviluppo. Il coinvolgimento emotivo è uno degli aspetti fondamentali di questa strategia: l’utente si sente parte di una storia e desidera scoprire cosa accadrà nel prossimo pacchetto. Questo tipo di approccio non solo fidelizza il cliente, ma lo rende anche un promotore attivo del brand, che condivide la propria esperienza con altri appassionati.
A livello psicologico, l’effetto sorpresa ha un impatto significativo sull’attenzione e sulla memoria. Quando accade qualcosa di inaspettato, il cervello rilascia dopamina, il neurotrasmettitore associato alla ricompensa, che ci fa sentire gratificati e rende l’esperienza più memorabile. Le mystery box sfruttano perfettamente questa dinamica: l’atto di scoprire il contenuto della scatola diventa un momento emozionante, che resta impresso nella mente del consumatore.
Inoltre, il fatto che i prodotti contenuti possano essere di alto valore, crea un legame più forte con il consumatore. Non si tratta solo di una sorpresa, ma di un’opportunità concreta di ottenere qualcosa di pregiato, che contribuisce a rafforzare il coinvolgimento emotivo e l’engagement. Questo approccio, che unisce gamification e marketing esperienziale, ha dimostrato di essere efficace in molti settori, dal consumo di massa al lusso, passando per l’automotive e oltre.
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