IL MATTINO
Il punto
20.04.2023 - 15:36
Ma questo è solo l'ultimo caso di una lunga serie. Tra i fatti più recenti è ascrivibile l'incidente al treno Frecciarossa 9311 Torino-Napoli, rimasto coinvolto in un incidente nei pressi della galleria Serenissima, nei pressi di Roma, il 3 giugno dell'anno scorso. In quel caso molti degli oltre 200 passeggeri a bordo riuscirono ad uscire dai vagoni per essere messi in sicurezza.
L'Italia dei trasporti ferroviari ancora una volta in ginocchio. Questa volta è bastato il deragliamento di un solo carro merci a Firenze Castello, la notte scorsa, per mandare in tilt pressoché tutta l'intera rete dei treni, con cancellazioni e ritardi che hanno lasciato a terra numerosissimi viaggiatori a nord e a sud. Ma questo è solo l'ultimo caso di una lunga serie. Tra i fatti più recenti è ascrivibile l'incidente al treno Frecciarossa 9311 Torino-Napoli, rimasto coinvolto in un incidente nei pressi della galleria Serenissima, nei pressi di Roma, il 3 giugno dell'anno scorso. In quel caso molti degli oltre 200 passeggeri a bordo riuscirono ad uscire dai vagoni per essere messi in sicurezza. La Procura di Roma aprì un fascicolo contro ignoti e gli accertamenti dei tecnici appurarono che a provocare il sinistro fu un ondeggiamento anomalo del locomotore di coda che andò a sbattere contro l'ingresso della galleria. Anche in quel caso l'incidente ebbe effetti negativi su gran parte della rete ferroviaria italiana, il tutto aggravato anche dalla grande mole di viaggiatori di ritorno dalla festività del 2 giugno. Italia divisa in due anche il 4 dicembre 2021 quando a Firenze un problema alla messa a punto di un sistema computerizzato (il cosiddetto Accm, che, ironia della sorte, era stato attivato in precedenza per garantire una gestione ottimale della circolazione dei treni) ha fatto saltare il traffico ferroviario da nord a sud e viceversa. Con ritardi anche di 220 minuti e le stazioni di Milano, Roma e Napoli con folle di passeggeri in attesa di partire, complice anche il ponte dell'Immacolata. Altro blocco del traffico, questa volta con un bilancio drammatico di 2 morti e 31 feriti, tra i quali i macchinisti del convoglio, per il deragliamento del treno Frecciarossa 95959 nei pressi di Ospedaletto Lodigiano. In quel caso a provocare l'incidente fu un problema a uno scambio, che era stato sostituito nelle ore immediatamente precedenti all'incidente con un 'deviatoio', vale a dire un pezzo dello scambio stesso. "Poteva essere una strage", commentò dopo i primi accertamenti il prefetto di Lodi Marcello Cardona. Altro episodio che provocò fortissimi disagi alla circolazione dei treni fu quello provocato da tre diversi roghi appiccati alla stazione di Rovezzano, a Firenze, che misero fuori uso una cabina elettrica e due 'pozzetti' dell'alta tensione. In quel caso si parlò di attentato di matrice anarchica, che subito attivò dal mondo della politica la richiesta per una maggiore sicurezza dei sistemi legati ai trasporti ferroviari. In ogni caso anche in quell'occasione gran parte dei sistemi di trasporto su rotaia andò fuori uso, con cancellazioni e ritardi su tutta la linea superiori ai 180 minuti. Anche il clima gioca a sfavore dei trasporti su ferro, come accadde a febbraio del 2018, quando l'emergenza neve provocò cancellazioni e ritardi in molte stazioni ferroviarie. In quel caso il gelo provocò la cancellazione di 38 treni ad alta velocità - in prevalenza in partenza da Milano Centrale, Napoli e Roma Termini - dimezzando il traffico dei treni regionali in Liguria, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna e Toscana.
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