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Il caso politico e amministrativo

Metta non ha condiviso «obiettivi e valori» della criminalità organizzata, ma il Consiglio comunale di Cerignola andava sciolto

Le sentenze bisogna sempre leggerle tra le righe e quella del Tar del Lazio, che conferma lo scioglimento del Consiglio comunale di Cerignola per infiltrazioni malavitose, offre interessanti deduzioni

Pd: «Cerignola in mano alla criminalità, ora Metta dovrà spiegare tutto»

Franco Metta

I giudici amministrativi laziali parlano di «condizionamento che magari si è tradotto solo in atti intimidatori, senza una condivisione di obiettivi e di valori da parte dei membri dell'Amministrazione comunale, ma che sono pur sempre rilevanti ai fini di determinare lo scioglimento», deducendo che «il ricorrente (cioè Metta, ndr) non ha allegato né dimostrato azioni concrete ed in fatto con cui l'Amministrazione è andata contro gli interessi della criminalità organizzata». Metta, insomma, è colpevole fino a prova contraria.

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