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Verbali su verbali, record a Potenza: un giro da 3,7 milioni trainato dal 'multificio' di Varco d'Izzo

Le multe stradali continuano a rappresentare un tesoretto per gli enti locali, lo sanno bene gli automobilisti del capoluogo lucano che nonostante tutto continuano a zig zagare per le strade cittadine tra una buca e l'altra e lo sa bene il primo cittadino leghista Mario Guarente, sindaco con l'indice di gradimento più basso d'Italia (87/o posto) stando ai dati del più recente report "Governance Poll 2023" de Il Sole 24 Ore

Verbali su verbali, record a Potenza: un giro da 3,7 milioni trainato dal 'multificio' di Varco d'Izzo

Potenza con ben 3,7 milioncini è risultato essere il comune della Basilicata che nel 2022 ha incassato i maggiori proventi derivanti da sanzioni legate all’accertamento delle violazioni al Codice della Strada, seguito da Matera con circa 2 milioni. Il dato è emerso da un’analisi effettuata da Facile.it e Assicurazione.it. A far lievitare i numeri del capoluogo c'è l'autovelox della discordia che tanto ha fatto e continua a fare discutere cittadini, associazioni di consumatori e politica: l'occhio elettronico di Varco d'Izzo. Che Potenza fosse un caso studio era emerso ben prima delle rilevazioni delle note piattaforme assicurative. Il Codacons mesi addietro ha svolto una ricerca prendendo in esame la rendicontazione relativa ai proventi delle multe stradali che, per legge, gli enti locali devono presentare al Governo entro il 31 maggio di ogni anno. Se a Napoli le multe inflitte dagli autovelox hanno garantito proventi per appena 18.700 euro, la piccola Potenza ha in breve tempo scalato tutte le classifiche passando da 1,1 milioni di euro del 2021 ai 3,7 milioni dello scorso anno, con un incremento del 224%, seguono Palermo (+164%) e Firenze (+120%). Sul fronte delle multe c'è ancora molto da fare. "E' giusto garantire la sicurezza stradale e sanzionare duramente chi viola i limiti di velocità , ma troppo spesso in Italia gli autovelox vengono usati dagli enti locali come bancomat per prelevare denaro ai cittadini", denunciava il Codacons con il presidente Carlo Rienzi che si lasciava andare a riflessioni ben più pratiche: "A volte l'utilizzo degli autovelox non ha niente a che vedere con la sicurezza stradale, ed è finalizzato unicamente a coprire i buchi di bilancio dei comuni, con un doppio danno per i cittadini, tartassati dalle multe elevate da autovelox nascosti dietro alberi e siepi, senza beneficiare di un incremento della sicurezza sulle strade". Che Guarente abbia trovato il petrolio sulla Strada Statale 7 Var/B” all’altezza delle cosiddette “Complanari” è ormai cosa nota. L'istallazione agostana dello scorso anno rientrava nell'ambito di "interventi finalizzati a garantire la sicurezza stradale", in un segmento stradale dove non si ha memoria di gravi e frequenti incidenti. Ma tant'è. O forse si e coincide proprio con la presenza del rilevatore di velocità che, per onestà intellettuale, è ben segnalato ed indicato con preavviso ed ha rischiato, ironia della sorte e fortunatamente senza gravi conseguenze, di accollarsi lo scorso 11 gennaio pure il morto a seguito di un violento tamponamento tra un tir ed una utilitaria bianca proprio davanti all'occhio vigile della telecamera. Tassa di passaggio? Forse si, lo denunciava il capogruppo consiliare di Vaglio in Movimento Francesco Santopietro che invitava a riflettere su diverse testimonianze: "Cittadini, non solo di Vaglio, ma di tanti comuni lato sud di Potenza, che giornalmente devono recarsi nel capoluogo sia per lavoro sia per curarsi o per altro e che si sono visti recapitare centinaia di multe perché andavano a 74, 75 o 77 chilometri all’ora", ma dura lex sed lex ed è ancora bene impressa l'immagine di un Matteo Salvini, attuale ministro e vicepremier che nel lontano 2014, tra un "buon grappino signor Junker" e un "io sto con Stacchio" paragonava alcuni autovelox ad una rapina. "Non c'entrano niente con la Sicurezza, servono solo a fregare quattrini agli automobilisti", tuonava il leader leghista. Cosa ne pensa Guarente? Attraverso il proprio Ufficio legale l'Adoc di Basilicata, però, da tempo ha impugnato numerose sanzioni riuscendo a far accogliere i ricorsi proposti dagli automobilisti

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