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Potenza, inaugurazione dell'anno giudiziario: le sedi giudiziarie lucane non sono appetibili

Nel Distretto della Corte di appello della Basilicata "si manifesta in modo virulento la presenza di organizzazioni di tipo mafioso, dedite al traffico di stupefacenti": è questo uno dei passaggi più significativi della relazione del procuratore generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Potenza, Armando D'Alterio, presentata durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario, che si è svolta ieri, a Potenza

Potenza, inaugurazione dell'anno giudiziario: le sedi giudiziarie lucane non sono appetibili

"I sodalizi criminali, provenienti anche da altri distretti e operanti in sinergia con quelli del posto - ha aggiunto - operano in ogni circondario. Complessivamente, nell'area meridionale della regione si manifestano pericolosissime infiltrazioni di carattere economico-criminale delle più potenti organizzazioni mafiose campane e calabresi. Eppure - ha rimarcato - nel circondario del Lagonegrese non esiste neanche un commissariato di Pubblica Sicurezza". Il procuratore ha poi evidenziato come per i reati di competenza della Dda "l'azione penale è cresciuta da 15 indagati nel 2017 ai 314 imputati di oggi, così come i soggetti iscritti sono passati di 782 agli attuali 1766". Nel commentare, infine, le recenti sentenze più significative, una del Tribunale di Matera contro il "clan Schettino" e una del Tribunale di Potenza contro il "clan Riviezzi", D'Alterio ha detto che "si tratta con tutta evidenza di un segno tangibile dell'elevato grado di allarme che pervade entrambe le province lucane". "Il bilancio dell'attività del distretto è positivo. Ogni anno viene compiuto un piccolo passo avanti. Rispetto al 2019, anno pre-pandemia, c'è una riduzione delle pendenze anche se l'arretrato da smaltire è sempre una montagna da scalare con un manipolo di magistrati". Ha rimarcato il presidente della Corte d'Appello di Potenza, Rosa Patrizia Sinisi. Purtroppo - ed è questo uno dei passaggi più interessanti - anche quest'anno Sinisi ha ribadito che le sedi giudiziarie lucane "non sono appetibili", ovvero arrivano soprattutto magistrati di prima nomina e c'è un "continuo turnover"

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