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Speranza, scissionista Dem, torna a casa: i compagni di Articolo Uno per il Pd 2.0

“Una annotazione molto personale, all’ultima assemblea nazionale a cui ho partecipato ci fu una dolorosissima scissione, sono molto contenta che i compagni siano qui”, sono le commosse parole di Livia Turco all’assemblea costituente del Pd di ieri che certifica il rientro a casa dei bersaniani. Istinto di sopravvivenza? Forse si, forse no. Certamente Speranza a cavallo tra agosto e settembre, in fase elettorale, ha cercato di mettere in piedi una galassia larghissima, Conte incluso

Speranza, scissionista Dem, torna a casa: i compagni di Articolo Uno per il Pd 2.0

Roberto Speranza

Articolo Uno, quello dello zero virgola a causa del peso elettorale non irresistibile, torna a casa. Sono lontani i tempi di Renzi e archiviata la scissione scelgono di aderire al nuovo percorso del Nazareno: “Stiamo costruendo insieme un nuovo Partito democratico che metta al centro il lavoro, la sanità e la lotta alle diseguaglianze”, rivendica l'ex ministro Roberto Speranza, leader di Articolo 1, uscendo dall’assemblea. “Parlo di temi concreti come la sanità di cui mi sono occupato molto: nei miei anni da ministro abbiamo speso oltre il 7% sul Pil, ora andiamo sotto, questo incide sulla vita delle persone. Altri temi sono la precarietà e lo sviluppo sostenibile”, dice il deputato lucano, ricordato più che per gli investimenti in sanità, per la gestione non ottimale del "nemico invisibile" e le restrizioni di ogni tipo, eletto nel collegio blindato di Fuorigrotta. Ma proprio sul rientro di Articolo Uno e sul peso politico di Speranza ed elettorale del partito, Elly Schlein e Stefano Bonaccini candidati alla segreteria del Pd hanno visioni chiare e pochi dubbi. "Non è fondamentale cambiare nome se non cambiamo facce, metodo e se non c'è una visione comprensibile. Mi sono candidata - rimarca Shlein - non avendo mai fatto parte del gruppo dirigente. Serve una discontinuità netta. Non possono essere sempre gli stessi interpreti a fare una credibile rottura col passato. Non basta cambiare le facce, ma anche il metodo di selezione della classe dirigente. Se vinco non si torna al governo senza vincere le elezioni", alludendo proprio ai giochi di Palazzo che dopo i fatti del Papete portarono alla deposizione di Salvini vicepremier e ministro dell'Interno e alla nascita del Conte 2 (con una maggioranza di centrosinistra e M5s) e Speranza, unico leader e segretario di partito (Articolo Uno per l'appunto) a prendere la guida di un ministero di peso, quale quello della Sanità. E Stefano Bonaccini, ospite alla trasmissione 'Mezz'ora in piu', tira dritto: "A me interessa poco il rientro dei dirigenti o degli ex dirigenti. Il problema è che noi abbiamo perso sette milioni di elettori, a me interessa che rientrino loro"

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