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Rave abusivi, dopo Viterbo fu Lamorgese a chiedere norme più dure: nessuno si scandalizzò

Dopo il contestatissimo raduno di Viterbo, nell'agosto 2021, che si concluse con un decesso, due violenze sessuali denunciate, un focolaio Covid, la morte di numerosi animali da compagnia per disidratazione, decine di ricoveri per abuso di droghe e bevande alcoliche, l'allora titolare del Viminale, Lamorgese, chiese uno strumento legislativo più aderente per fermare i Rave. Pd e M5s non si scandalizzarono e non difesero il diritto allo sballo occupando suoli pubblici (senza permessi) o privati

Rave abusivi, dopo Viterbo fu Lamorgese a chiedere norme più dure: nessuno si scandalizzò

Letta, Lamorges, Conte

«Le leggi in vigore», disse la Lamorgese al Messaggero, «non ci mettono in condizione di contrastare questi grandi rave illegali come avviene in altri Paesi d'Europa dove le norme sono più severe». Il ministero dell'Interno», aggiunse la ex titolare del Viminale, «sta lavorando a un'ipotesi di fattispecie criminosa che consenta di disporre la confisca obbligatoria dei veicoli e degli strumenti

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