IL MATTINO
campagna vaccinale covid19
21.06.2022 - 11:12
«Mi chiamo Linda ho 36 anni percepiti 70 da circa 16 mesi. Perché dal giorno 8 di febbraio 2021,dopo aver fatto seconda dose di pfizer, il mio corpo è cambiato. Nonostante i miei vuoti di memoria, ricordo ancora quei giorni della prima e seconda dose. Tutto iniziò il 10 gennaio, andai a vaccinarmi con tanta speranza, subito dopo la prima dose tornai a casa e ricordo che avvertii prurito e gonfiore alle labbra ed emicrania assurda, seguiti il giorno successivo da tachicardia e sudorazione fredda. Avevo smontanto dal turno notturno e avevo associato questo disturbo alla stanchezza. Mio malgrado durò più di un giorno e mi recai dal medico che prescrisse holter prima della seconda dose. Feci tutto come consigliato e dall'holter non si evidenziò nulla se non tachicardia sinusale che non impediva di procedere alla seconda dose. E così mi recai il giorno 8 di febbraio a far la vaccinazione con tanta paura....... e da lì subito 10 minuti ho iniziato ad avere i primi sintomi parestesie all'emiviso sinistro durate tutto il giorno e accompagnate poi il giorno dopo da febbrone, vertigini, dolore epigastrico assurdo, tutto durato una settimana. Ho assunto antinfiammatori e qualcosa migliorava ma sentivo sempre quegli spilli al viso, braccia, gambe accompagnate da calore e formicolii quando camminavo. Inizia così il mio calvario di visite, esami ematici e strumentali tutti a pagamento per sentirmi sempre e solamente dire che ero stressata, stanca e a furia di sentire sempre le solite cose sia da medici che da amici e parenti mi ero autoconvinta fosse così. Mi sentivo sprofondare, ogni mese compariva qualcosa di nuovo, non riuscivo e non riesco più ad assumere nessun farmaco per via delle reazioni allergiche, prurito costante al corpo con rasch, tachicardia posturale, sistema gastroenterico compromesso, accentuazione allergia al nichel, ciclo mestruale sballato se non assente con adenomiosi uterina e cicli ovulatori dolorosi e associati quasi sempre a corpo luteo emorragico, ovattamento dell' orecchio con poca perdita di udito. Per non parlare dell'affaticamento e dolore al petto. Dopo 11 mesi mi fanno diagnosi di perimiocardite pregressa post vaccinazione ma per alcuni è guaribile e non compromette il mio stato di salute. Ho incontrato pochi medici che mi hanno fatto diagnosi e tanti invece che non scrivevano nulla ma poi a voce mi dicevano fosse stato il vaccino. E ad oggi dopo aver speso più di 3000 euro tra visite, esami, integratori e farmaci, posso dire di non essere guarita, sono migliorata si! Non ho più vertigini e parestesie al viso, ma rimane orecchio tappato, rimangono i cicli mestruali sballati, l affaticamento, i formicolii e bruciore quando cammino, i rasch cutanei e il non poter mangiare più nulla! In tutto questo inferno devo ringraziare il comitato ascoltami che da ottobre scorso non mi ha fatto sentire sola, dove ho conosciuto persone meravigliose e con alcune intrapreso anche una bella amicizia; devo ringraziare una mia amata dottoressa che pratica omeopatia, un cardiologo, e l'osteopata che mi hanno creduta e infine ma non per importanza la mia famiglia e pochi ma buoni amici. Ho deciso di pubblicare la mia storia per far riflettere e per stimolare a segnalare ogni singolo sintomo nuovo o malessere che ognuno di noi avverte»
La storia di Linda non differisce da quella di migliaia di persone
Federica Angelini, fondatrice e anima del Comitato Ascoltami che riunisce già 1800 vittime del vaccino anti covid che doveva essere - come annunciato dal ministro Speranza - sicuro e che invece sta lasciando sul campo migliaia di vittime fantasma alle prese con problematiche di natura cardiovascolare e neurologica. Grazie a Mario Giordano, il direttore di Fuori dal Coro, da settembre ha dato voce ai danneggiati, il Comitato è cresciuto e si è fatto ascoltare, tanto che oggi, parlare di effetto avverso da vaccino non è più tabù, con buona pace di chi ancora continua a parlare di immunizzazione al posto di protezione. Tanti medici presenti, alcuni già sospesi ed altri in procinto di esserlo, disposti ad esporsi anche contro la volontà dei propri ordini di riferimento e a raccontare come curano gli effetti avversi. La dottoressa Margherita Savini ha contato un aumento di segnalazioni sui suoi pazienti pari al 30% su problematiche di natura cardiocircolatoria e cutanea. Il chirurgo Attilio Cavezzi si è trovato a curare i casi di trombosi dei suoi pazienti ai quali aveva sconsigliato il vaccino a causa di fattori di rischio, come una coagulazione iperattivata. Ma si sa per le esezioni la trafila è lunga e macchinosa, a tratti stringente e la necessità di avere un super green pass per portare il pane a casa è più importante. «Cerchiamo di sfiammare perché la spike infiamma, detossificare e lavorare sull’immunità dei soggetti. Inoltre, quello che manca alla medicina di oggi è chiedersi a livello fisiopatologico «dove vanno a finire le spike, quanto restano nel corpo e dove si spostano? È una guerra che dura mesi e non sappiamo se durerà anni». Come una star il dottor Frajese, sospeso dall’Ordine dei Medici a causa delle sue criticità motivate sul vaccino e sulla assenza di studi di genotossicità come ha più volte ribadito al sottosegretario Sileri in collegamento su La7. Frajese ha insistito sulla follia di vaccinare le donne incinte e in generale i più giovani, parlando di coscienze addormentate: «L’idea di vaccinare i giovani per preservare gli anziani è psicotica». il dottor Alberto Donzelli, che ha confutato come siano proprio i tridosati con booster i più esposti all’infezione da covid. «La popolazione in età lavorativa, dai 18 ai 69 anni, nella settimana 13 ha un rischio contagio di 4,1 volte di più rispetto ai non vaccinati», ha detto. I vaccinati, dunque si contagiano di più rispetto ai non vaccinati come dimostra uno studio del Qatar «il quale ci dice che a sei mesi dall’ultimo inoculo addirittura la protezione si negativizza. Questo dovrebbe
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