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Blitz antimafia, il procuratore Curcio fa il punto: «La consorteria potentina è ampiamente riconosciuta dalla 'ndrangheta», consolidati legami tra il capoluogo lucano e Rosarno e Cutro

Con il supporto di due unità cinofile e di un equipaggio eliportato di Reggio Calabria, si è proceduto dalle prime ore dell'alba all’esecuzione sul territorio di Potenza e provincia, di 38 provvedimenti cautelari personali, emessi dal Gip del capoluogo lucano. I soggetti ritenuti gravemente indiziati di appartenere all’associazione mafiosa “Martorano-Stefanutti” rafforzata con la scarcerazione prima di Stefanutti Dorino e poi di Martorano Renato

Blitz antimafia, il procuratore Curcio fa il punto: «La consorteria potentina è ampiamente riconosciuta dalla 'ndrangheta», consolidati legami tra il capoluogo lucano e Rosarno e Cutro

L’indagine ha inoltre disvelato la regia comune e condivisa della consorteria potentina con il clan Grande Aracri di Cutro anche nell’azione estorsiva perpetrata in danno di una società affidataria di servizi di raccolta e smaltimento rifiuti presso l’Ospedale San Carlo di Potenza, "Salvaguardia Ambientale spa", azione per la quale è stato già condannato in via definitiva Lorusso Donato, componente del sodalizio lucano. Nel corso della detenzione di Stefanutti Dorino Rocco presso la Casa circondariale di Melfi dove, per il tramite dei suoi congiunti, egli oltre a ricevere costante assistenza materiale, impartiva specifiche direttive verso l’esterno, anche attraverso la consegna di “pizzini“, così continuando a mantenere il controllo del sodalizio. Conclusivamente, le numerose misure restrittive adottate a valle delle indagini, sulla base di grave indizi di colpevolezza, che ovviamente dovranno essere consolidati in fase dibattimentale, rappresentano un ulteriore tassello della complessiva azione di contrasto alla criminalità organizzata lucana, che la Direzione Distrettuale Antimafia di Potenza, grazie all’encomiabile apporto delle forze di polizia, sta conducendo su di un territorio, in cui la presenza criminale, a base marcatamente mafiosa, rappresenta una realtà ormai innegabile che investe, in egual misura, le province di Potenza e Matera. Tutto ciò, se da una parte impone che, ad ogni livello, non si indugi ancora in pericolose sottovalutazioni del fenomeno, dall’altra, ha reso e rende costante, su questo importantissimo fronte, l’impegno, quotidiano, professionale e sistematico delle Forze di Polizia e della magistratura lucana.

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