Cerca

ultime notizie

Maxi multa ad Eni, Esso, IP, Q8, Saras e Tamoil per il cartello dei carburanti, prezzi gonfiati dal 2020 al 2023

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha inflitto una maxi-multa da quasi un miliardo di euro alle principali compagnie petrolifere attive in Italia. Secondo quanto emerso dall’istruttoria, Eni, Esso, IP, Q8, Saras e Tamoil avrebbero messo in atto un’intesa illecita volta a coordinare i prezzi del carburante, sfruttando una componente sensibile del costo finale: la quota di biocarburante obbligatoria per legge

Il carburante aumenta e pagarne le spese e l'agroalimentare: aumenti record sugli scaffali

L’indagine dell’Antitrust ha fatto luce su una pratica definita come "cartello", ovvero un accordo segreto tra aziende dello stesso settore per eliminare o ridurre la concorrenza e massimizzare i profitti. Nel caso specifico, le compagnie si sarebbero coordinate sul valore della “componente bio” — quella parte del carburante composta da biocarburante, introdotta per rispettare l’obbligo europeo di una quota minima (10%) di carburanti rinnovabili. Un elemento chiave emerso dall’indagine riguarda l’utilizzo di una pubblicazione specializzata, “Staffetta Quotidiana”, come canale di diffusione delle informazioni sui prezzi. Sarebbe stata Eni a inviare regolarmente i dati sulla componente bio, che poi venivano pubblicati, consentendo così alle altre compagnie di allineare le proprie strategie senza comunicazioni dirette. Un meccanismo sottile, ma efficace per creare un fronte comune

Accedi per continuare la lettura

Se hai un abbonamento, ACCEDI per leggere l'articolo e tutti gli approfondimenti.

Altrimenti, scopri l'abbonamento a te dedicato tra le nostre proposte.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Il Castello Edizioni e Il Mattino di Foggia

Caratteri rimanenti: 400

edizione digitale

Sfoglia il giornale

Acquista l'edizione