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Cassazione, Margherita Cassano al passo d’addio: va in pensione la presidente lucana

Sto cogliendo all’interno della magistratura – può darsi che sbagli – segnali di grandissimo disagio, segnali di grande criticità, e tendenze a interpretare in maniera sempre più burocratica, impiegatizia il proprio ruolo

Cassazione, Margherita Cassano al passo d’addio: va in pensione la presidente lucana

È questo il tarlo – ma anche un’esortazione a una fortificazione del ruolo – di Margherita Cassano, originaria della Basilicata, primo presidente della Corte di Cassazione, ormai al passo verso la pensione, dopo che il plenum straordinario del CSM ha nominato Pasquale D’Ascola come successore. “Da martedì prossimo sarò una felice pensionata, anche se il lavoro sicuramente mi mancherà” ha detto alla cerimonia di intitolazione a Valerio Onida dell’aula multimediale della Scuola Superiore della Magistratura di Villa Castelpulci, a Scandicci (Firenze). Il ricordo del grande giurista scomparso nel 2022, che “ha stimolato noi magistrati a superare una visione meramente burocratica del nostro lavoro” spinge Cassano a esprimere i suoi timori per il venir meno di “una riflessione deontologica più ampia sul perché si voglia fare il magistrato”. È il segno di una crisi che, aggiunge, “rischia di portare a una deriva burocratica della magistratura” e si manifesta nel fatto che “un numero crescente di giovani studenti che hanno già superato il concorso in magistratura, particolarmente impegnativo, al termine del tirocinio lasciano per transitare ad altre professioni”. Infatti, dice ancora Cassano, “sta passando l’idea che in un ideale bilanciamento tra le proprie aspettative individuali di vita come magistrato, e le aspettative della collettività, le prime debbano prevalere sulle seconde”. Tuttavia, ribatte, “di fronte alle attese di un corpo sociale, di fronte ai drammi umani che ci sfilano quotidianamente davanti, non si può mettere sempre al primo posto la propria stanchezza”, ma serve “forte motivazione ideale per tener viva la proiezione verso l’altro nella valorizzazione della sua dignità, della sua centralità nella vita di uno Stato democratico”

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