IL MATTINO
potenza
07.07.2025 - 16:59
Via Pretoria, un tempo spina dorsale commerciale e sociale di Potenza, oggi è una desolante distesa di saracinesche abbassate. Una dopo l’altra, arrugginite, dimenticate. Alcuni provano a resistere con una tenacia quasi eroica, circondati dal silenzio di una città che ha svuotato il suo cuore per inseguire illusioni altrove. A soffocare via Pretoria non è stata solo la crisi economica o il boom del commercio online. È stata anche una politica cittadina che ha scientemente favorito il trasferimento dell'economia verso la periferia. Nuove strutture, ampi parcheggi, centri direzionali: tutto concentrato lì, mentre il centro veniva prosciugato, ignorato, abbandonato a sé stesso. Nessuna strategia di rilancio, nessun piano urbanistico serio, solo una fuga in avanti.
Via del Gallitello è diventata il simbolo dell’espansione cieca, via Pretoria quello della perdita di senso. Non c’è visione, non c’è cura, non c’è futuro. E soprattutto, non c’è memoria: la città ha dimenticato dove ha messo le sue radici. Non basta una multinazionale di panini e patatine, qualche evento spot, qualche mercatino o luminarie a Natale per coprire un problema strutturale e profondo. È un palliativo che svilisce il centro, trasformandolo in una sorta di parco tematico della decadenza, con tanto di stravagante filodiffusione. Eppure, nonostante il fallimento palese, la politica continua a recitare lo stesso copione stanco: “Il centro è la nostra priorità”, “Stiamo lavorando per la rinascita”, “Abbiamo un progetto per il rilancio”. Parole vuote, ripetute come un mantra di giunta in giunta, di anno in anno, da sinistra a destra e viceversa, mentre la realtà è un lento e inesorabile declino
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