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Dopo 'Perchè Guariremo' del ministro Speranza arriva anche 'Nel Palazzo Bianco' del suo portavoce

Nicola Del Duce, portavoce dell'ex ministro della Salute Speranza, ripercorre - in un libro disponibile da martedì e pubblicato da Solferino - alcune delle vicende pandemiche che hanno scosso l'Italia a suon di Dpcm e cabine di regia. Intanto dalla commissione di inchiesta "emerge che milioni di mascherine sono state pagate e distribuite, pur non essendo idonee perché chi doveva controllare non lo ha fatto e chi ha indagato è stato ostacolato" ha spiegato il capogruppo di Fdi in Senato, Malan

Dopo 'Perchè Guariremo' del ministro Speranza arriva anche 'Nel Palazzo Bianco' del suo portavoce

Sono passati cinque anni da quando l'allora presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, annunciò agli italiani il lockdown contro il Covid-19. "Un provvedimento che potrei definire così: #iorestoacasa", sottolineò in quei giorni difficili il premier. L'eredità economica e sociale di quel periodo è stata fin da subito una priorità del presidente del Consiglio Meloni che ha inserito la Commissione nelle dichiarazioni programmatiche alle Camere nel 2022, parlando già nel settembre del 2021 di  ‘mangiatoia Covid’. A distanza di anni "ciò che sta emergendo è inquietante", ha sottolineato Alice Buonguerrieri, capogruppo di FdI in commissione, all'indomani dell'audizione di Miguel Martina, già funzionario dell'Adm, Agenzia delle dogane e dei monopoli. "Ha raccontato come in nome di una necessità politica la Pubblica amministrazione avrebbe derogato a tutte le norme in vigore a quei tempi, azzerando i controlli nelle dogane e consentendo l'importazione di mascherine inidonee, con certificazione o non regolare o falsa, e di altre che la Guardia di finanza ha indicato come pericolose per la salute. Mascherine pagate 3-4 volte in più rispetto ai prezzi di mercato del tempo". Mascherine e non solo, dalla dad alle regioni colorate passando per banchi a rotelle e green  pass. "Il 9 marzo il lockdown era l'unica cosa da fare, il giudizio sui primi tre mesi deve vederci concordi perché alcune scelte impopolari andavano prese. Sul dopo invece alcune decisioni non sono state corrette", ha spiegato di recente il prof. Bassetti all'Adnkronos. Ancora più scettico l'infettivologo Ciccozzi: "Ripensando a marzo 2020, il lockdown è stato fatto perché non c'erano le mascherine, una restrizione inevitabile. Tutte queste decisioni si sono basate su un calcolo dell'Rt completamente sbagliato, abbiamo mischiato alcune analisi e l'Rt è stato calcolato male. Ma proprio su quei dati abbiamo preso molte decisioni. Il punto è che nel primo Cts non è stato dato il giusto peso a statistici ed epidemiologi che avrebbero fatto un calcolo dell'Rt corretto, mentre ci siamo trovati con una sovrastimato o sottostimato. La lezione spero sia stata imparata"

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