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Per il terzo anno consecutivo l’Amministrazione comunale di Melfi aumenta la Tari

I consiglieri comunali Vincenzo Bufano, Angela Di Lalla e Luigi Simonetti del PD Melfi in una nota esprimono alcune riflessioni dopo l’aumento della Tari a Melfi

Per il terzo anno consecutivo l’Amministrazione comunale di Melfi aumenta la Tari

LA NOTA 


Per il terzo anno consecutivo l’Amministrazione comunale di Melfi aumenta la TARI (solo di quest’anno circa il 10%!) su utenze domestiche e piccole attività economiche (artigiani, commercianti e piccole imprese) e regala nuove riduzioni ai grandi gruppi industriali dell’area di San Nicola di Melfi, a cui in questi anni si sono ridotti di molto i costi per lo smaltimento dei rifiuti.
Noi pensiamo che il carico ambientale prodotto sulla collettività dalla grande industria sia notevolmente diverso da quello delle famiglie e delle piccole realtà artigiane, commerciali ed imprenditoriali. Una logica, quella della maggioranza, che non condividiamo e che non abbiamo applicato quando eravamo al governo della città. Scaricare gli aumenti sulle categorie economiche più fragili è assolutamente sbagliato, iniquo ed ingiusto. Non ci si può nascondere dietro vincoli tecnici e normativi quando invece trattasi di evidenti e discrezionali scelte politiche di questa Amministrazione comunale. Non è di certo per qualche decina di migliaia di euro in più di TARI per qualche grande colosso industriale presente che dipende la salvaguardia o meno dei posti di lavoro della zona industriale di San Nicola di Melfi. Far passare questo messaggio, da parte della maggioranza di centrodestra, è del tutto fuorviante e fantasioso, infatti nonostante i notevoli sgravi sulla TARI ricevuti in questi tre anni le grandi aziende industriali non solo continuano a scegliere di smaltire i rifiuti con un proprio gestore privato (facendo così perdere rilevanti introiti nelle casse comunali), ma questi sgravi non hanno minimamente prodotto miglioramenti in termini occupazionali, ma anzi… Infatti è sotto gli occhi di tutti le migliaia di posti di lavoro persi in questi ultimi anni. A noi stanno a cuore gli interessi economici delle famiglie e non temiamo di dire ai grandi gruppi industriali che devono pagare di più!

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