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La bassa lega lucana

Basilicata 2024, da Carroccio a vecchia carretta

Cinque candidati che raccolgono la bellezza di zero preferenze, quattro fermi ad una, forse la propria, un paio neppure in doppia cifra: in quale altro capoluogo di regione il partito che ha già amministrato per 5 anni, che pure governa a livello nazionale e regionale e che si appioppa l'onere e l'onore di esprimere il candidato sindaco si presenterebbe agli elettori con una lista che fa acqua da tutte le parti? Succede a Potenza ed è l'ennesimo capolavoro del Carroccio lucano che da tempo ha archiviato i fasti del 2019 elevando lo zero a cifra stilistica e modello ispiratore. Che il candidato sindaco fosse di bassa lega e che il giochino funzionasse poco e male era abbastanza evidente già al primo turno tra voto disgiunto, guerre interne al centrodestra e franchi tiratori ma che l'imbarcata fosse così netta al ballottaggio, sfidando anche il soleggiato weekend al mare, non era stato messo in conto neppure nelle più petalose e sinistre previsioni. Dopo 10 anni di purgatorio, sulle sventure altrui e non per eccesso di meriti e bravura, brindano dem e progressisti vari che a Potenza, dopo una inconsistente opposizione ad un centrodestra tutto autovelox, bookcrossing e strade groviera, rialzano la testa e si affidano a Vincenzo Telesca dopo le figuracce rimediate nell'ultimo periodo e non solo. Cantano i The Giornalisti: "Il panico vero, zero stare sereno".

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