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Editoria

Mari (Avs): «Gazzetta del Mezzogiorno, una storia editoriale piena di paradossi»

«Da un lato sono stati erogati sostegni pubblici all'impresa editrice, dall'altro il ricorso alla cassa integrazione per i lavoratori non viene spalmato sull'intero corpo redazionale col meccanismo della rotazione»

Matera 2019 non salva la redazione della Gazzetta del Mezzogiorno

"Quella della Gazzetta del Mezzogiorno pare al tempo stesso una storia paradossale e tutta italiana: da un lato, sono stati erogati sostegni pubblici all'impresa editrice, dall'altro, il ricorso alla cassa integrazione per i lavoratori, non spalmata sull'intero corpo redazionale col meccanismo della rotazione, ma 'dedicata' a giornalisti ex art. 1 e art. 36 del contratto nazionale (cioè vincolati rispettivamente a tempo pieno e a tempo parziale) delle redazioni decentrate di Puglia e Basilicata. Ecco le cifre: 46 i giornalisti collocati in cassa integrazione straordinaria a zero ore (di cui 10 giornalisti ex articolo 1, 22 giornalisti ex articolo 36 e 11 giornalisti ex articoli 2 e 12 del Contratto nazionale di lavoro giornalistico) dal 7 gennaio 2024 occupati nelle sedi di Potenza, Taranto, Lecce, Andria e Foggia. Altri 4 giornalisti sono stati prepensionati. Durante le riunioni tenute nelle scorse settimane presso la sede Task force regionale per l'occupazione, i rappresentanti della 'Editrice del Mezzogiorno srl' di Bari si sono reiteratamente opposti ad esercitare la facoltà prevista dall'accordo sottoscritto tra azienda e parti sociali nel dicembre 2023 circa la necessità di recuperare professionalità a zero ore tramite la rotazione della cig straordinaria. Eppure la società 'Edime srl' è controllata dalla società 'Cultura e Mezzogiorno srl impresa sociale'. In ragione di ciò, la Gazzetta del Mezzogiorno, storico quotidiano di Puglia e Basilicata fondato il 1° novembre 1887, riceve finanziamenti dal Dipartimento per l'editoria e la comunicazione presso Palazzo Chigi in ragione di 1 milione e 800mila euro all'anno per 3 anni, a partire dal 2024. L''impresa sociale', per sua natura e definizione legislativa, ha per oggetto 'l'esercizio in via stabile e principale di attività di impresa di interesse generale, senza scopo di lucro e per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale...'. Vista la palese discriminazione attuata nelle modalità di attuazione della cassa integrazione straordinaria a zero ore nei confronti dei giornalisti, come si concretizzano alla Gazzetta del Mezzogiorno le 'finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale' di cui sopra, considerate proprie dell''impresa sociale'? La normativa in vigore (decreto legislativo 112/2017 e modificazioni) assegna 'funzioni di monitoraggio, ricerca e controllo' al Ministero del lavoro e delle politiche sociali nei confronti delle 'imprese sociali': nel caso specifico, è stato esercitato o sarà esercitato il sindacato ispettivo governativo? Infine, gli editori della Gazzetta del Mezzogiorno, attraverso 'Cultura Mezzogiorno srl impresa sociale', si sono impegnati a non procedere alla ripartizione degli utili per 8 anni e a reinvestirli nell'attività editoriale. Gli stessi editori compartecipano per due terzi al progetto di demolizione della vecchia sede del quotidiano, in viale Scipione l'Africano, a Bari, dove saranno realizzati 88 appartamenti con annessi box. Insomma, quanto a utili e a utilità (economiche, non certo sociali), a guardare complessivamente la situazione, non si può certo dire che possano lamentarsi". Lo afferma Franco Mari, deputato salernitano di Alleanza Verdi e Sinistra.

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