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L'intervista

Fanelli: «Per attaccarmi dicono che la Sanità è un disastro, ma abbiamo lavorato senza sosta e ora vi spiego tutto ciò che è stato fatto»

«Potenza non deve più tornare al passato e a chi per 30 anni ha causato solo disastri e dissesti»

Fanelli: «Per attaccarmi dicono che la Sanità è un disastro, ma abbiamo lavorato senza sosta e ora vi spiego tutto ciò che è stato fatto»

POTENZA- La Sanità è da sempre argomento di dibattito e scontro. «Non va bene». «Mancano i medici, gli ospedali fanno acqua, le liste di attesa continuano, la gente per non fare la fila paga, alcuni reparti vengono soppressi, ospedali accorpati, maternità chiuse, sprechi che continuano, medicina territoriale in crisi, sussidiarietà allo sbando». Sono solo alcuni dei commenti nei quali ci si imbatte giornalmente, in tutta Italia. Nonostante il Servizio sanitario nazionale garantisca eguali diritti al trattamento. Cosa non scontata, se paragonata alla gestione che ne fanno altre realtà estere, pur democratiche.

Altro problema, con cadenza annuale, è quello dei conti. Il bilancio della sanità e lo spettro commissariamento è sovente dietro l'angolo per le Regioni.
Al centro dell'attenzione nelle ultime settimane, complice una campagna elettorale regionale ed una comunale, il caso Basilicata.
«Sanita commissariata», «no, solo calunnie, non ci sono atti pubblici a tal proposito», sono le posizioni rispettive  di centrosinistra e centrodestra. Abbiamo voluto capirne di più, sentendo l'assessore uscente alla Sanità nonché candidato sindaco del capoluogo lucano Francesco Fanelli.

Come stanno effettivamente le cose?

«È tutto molto chiaro. I problemi che ha la sanità lucana sono quelli comuni a tutte le altre regioni italiane che si sono ritrovate ad affrontare una pandemia e le sue conseguenze. In tema di bilancio sulla sanità, il ministero dell’Economia e delle finanze ha riconosciuto l’efficacia della copertura finanziaria del consolidato delle aziende sanitarie lucane. Cose che avvengono ovunque e si fanno in piena trasparenza. Risorse, queste, che abbiamo destinato all’acquisto di nuovi macchinari, ai concorsi che sono sintomo di trasparenza, legalità e meritocrazia e all’immissione nel comparto di oltre mille nuove risorse. Mi sento però di dire, dopo mesi di bugie, che non c’è mai stato un commissariamento così come non ci sarà nessun aumento di ticket sanitari. A chi invece ha speculato sulla pelle dei cittadini dico: chiedano scusa, perché è un atto vergognoso».

Cosa è stato fatto negli ultimi due anni, periodo guidato da Lei?

«In realtà sono stato alla guida dell’assessorato poco più di un anno e mezzo. In questi mesi abbiamo lavorato senza sosta per riaprire tutti i servizi chiusi durante il Covid-19, abbiamo intercettato circa 85 milioni di euro di risorse derivanti dal Pnrr. Risorse che abbiamo investito sul territorio così da creare una rete territoriale capillare e di qualità e capace di rispondere alle richieste dei cittadini. Con quelle risorse, abbiamo inoltre ammodernato il parco tecnologico fermo da anni». 


I cittadini hanno la sensazione che le cose in sanità siano peggiorate. Perché?

«Ripeto, i problemi sono comuni un po’ ovunque e il problema principale è la carenza di medici. Quello delle liste d’attesa è un problema nazionale e sul tema è intervenuto anche il governo. Noi in Basilicata però abbiamo cercato di affrontare di petto la situazione. Come? Aprendo ai concorsi, stipulando accordi con le università e aprendo, dopo anni di annunci, la Facoltà di Medicina a Potenza. Insomma, un piano straordinario di reclutamento di personale e capitale umano che ci permetterà di guardare con fiducia al futuro».

Come si dovrebbe intervenire per rendere la Sanità più efficiente?

“Sicuramente con una politica più lungimirante capace dunque di avere una visione e di programmare non solo l’ordinario ma andando al cuore dei problemi e tentare di risolverli. Le risorse che abbiamo investito vanno proprio in questa direzione. Con le azioni messe in campo in questi diciotto mesi siamo andati a potenziare i servizi sanitari, soprattutto quelli di prossimità e a monitorare della gestione dei costi delle aziende sanitarie regionali con un unico obiettivo: mantenere i Lea (livelli essenziali di assistenza, ndr) e dunque prestazioni di alta qualità».

Da candidato Sindaco, cosa sente di dire ai suoi concittadini?

«Potenza ha sicuramente necessità di ritornare al centro. Abbiamo idee e azioni concrete da mettere in campo per dare alla città il futuro che merita. Conosciamo i problemi e la macchina amministrativa, sappiamo dove reperire le risorse e soprattutto spenderle bene. Vogliamo dare ai potentini la possibilità di essere orgogliosi della propria città e soprattutto di restare qui a Potenza. Occorre per questo un grande sforzo collettivo. Potenza sicuramente non deve più tornare al passato e dunque a chi per trent’anni ha causato solo disastri e dissesti. A chi oggi fa accordi per le poltrone noi rispondiamo sempre e solo con i programmi perché il nostro unico obiettivo è Potenza». 



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