IL MATTINO
settimana dedicata alle donne
06.03.2024 - 11:40
Da anni si discute del gender gap nel settore tecnologico e digitale. Se n’è individuata la causa principale nella scelta scolastica e in uno scarso orientamento verso lo studio delle STEM da parte delle donne. Senza voler ripetere indagini già fatte e arrivare a conclusioni più o meno affrettate, nella settimana dedicata alle donne c’è da chiedersi, al contrario, quale caratteristica peculiare del sesso femminile, rende il mondo del tech un luogo di facile espressione della donna, partendo dal più ovvio. Un settore che garantisce estrema flessibilità in termini di lavoro da remoto o addirittura agile, un lavoro che si può svolgere più o meno ovunque e a qualunque ora ben si concilia con l’esigenza di flessibilità di una donna e poi di una eventuale mamma. Si discute spesso del rischio che corrono le neo-mamme di restare indietro con la carriera lavorativa o di dover persino scegliere tra lavoro e famiglia, in questo settore la maternità non è di ostacolo. Questo è rilevante sia dal punto di vista della donna che sceglie il settore digitale, sia per l’azienda che punta all’assunzione di una figura professionale a prescindere dal suo sesso. Volendo spingersi oltre, le competenze organizzative che, per necessità, si sviluppano o si potenziano con la maternità, migliorano anche le prestazioni lavorative e l’efficienza. Entrando poi nel merito della diversa predisposizione, di massima, tra uomo e donna, negli anni gli scienziati hanno avanzato delle ipotesi sul significato delle differenze anatomiche tra i cervelli dei due sessi. In base ai risultati, le donne sembrano generalmente più brave in compiti di attenzione, linguaggio e memoria. Per chi si è anche solo affacciato al mondo della programmazione, è evidente che queste caratteristiche, assieme alla flessibilità e alla creatività, che sempre per scelte culturali le donne hanno sviluppato maggiormente nei secoli, ben si conciliano con la logica creativa richiesta allo sviluppatore nella scoperta di nuove soluzioni. Tutto ciò non vuol dire che il digitale non sia luogo per uomini e prerogativa femminile. Anche questa sarebbe discriminazione. Si tratta piuttosto di una breve analisi che cerca di mettere in luce ciò che di buono c’è nell’aumentare la presenza del femminile nel digitale. Piuttosto che concentrarsi su cosa finora è andato storto, si getta una luce sul perché da oggi la maggiore partecipazione delle donne al progresso tecnologico possa rappresentare un’importante svolta per il settore e un ottimo punto di equilibrio tra famiglia e lavoro per chi decide di diventare mamma oltre che donna. In quest’ottica, dalla collaborazione di Generation Italy con Valore D, nascono programmi come DigitHer e molti altri che tutti i giorni avviano corsi di formazione per ridurre il gap esistente e far riscoprire alle donne, anche ben oltre l’età scolare, la naturale predisposizione per il digitale attraverso corsi professionalizzanti per Data Engineer e Java Developer.
“Dobbiamo portare le nostre idee in un posto in cui trovino sostegno.” Donne che corrono coi Lupi, C.P.Estés
edizione digitale
Il Mattino di foggia