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Analisi

Quando la coppia scoppia

Quando la coppia scoppia

Mai come nella nostra epoca, anaffettiva e disumana, il gossip ha assunto un ruolo centrale in qualsiasi discussione, come se davvero le vite degli altri, quelle perennemente sotto i riflettori, avessero uno scopo catartico e fossero il ring su cui scaricare qualsiasi frustrazione, se mai condendo il tutto con un po' di intellettualismo senza verve, quella verve, che se esiste in chiunque, derubrica il pettegolezzo in un moto dell’animo, non propriamente edificante, ma la rivoluzione globale, quella compiuta, è questa e quindi che piaccia oppure no, il gossip è un dato, e i dati non sono opinioni e per questa ragione si impongono.
La strada del sentimento, e dei suoi mille rivoli, è una strada impervia, tortuosa, perché tiene conto della straordinarie sfaccettature dell’animo umano, della sua imprevedibilità calcolata, e quindi è una strada perdente su cui costruire la propria identità, e a maggiore ragione l'identità collettiva.
Eppure, oggi, con i sentimenti propri e altrui si gioca qualsiasi battaglia, perché le passioni, quelle vere, sono appannaggio di pochissimi, al punto da essere anch’esse inghiottite nel mare magnum dello sapienza gossippara.
La scelta di vivere perennemente nudi e crudi, al cospetto di chiunque, è perdente perché la nudità è varia, sfumata e non è fatta per un pubblico manicheo e amorale, quello che tutti i giorni si ciba del corpo degli altri, attraverso i mezzi di comunicazione, che sono ormai alla portata di tutti, senza che se ne comprendano le regole di civiltà e di vera condivisione, cose che inevitabilmente portano alla distruzione di qualsiasi identità, vera o verosimile che sia.
Di coppie oggi ne scoppiano continuamente, perché le ragioni per cui ci si accoppia sono, in molti casi, differenti per chi mette in piedi una società privata. L'amore è molto spesso un miraggio, è diventato una fetta di prosciutto che riveste qualsiasi cosa, e questo snatura la sua essenza e anche la sua consistenza.
Una fetta di prosciutto va da sé, al massimo si accompgna al pane o se proprio si vuole esagerare alla mozzarella di bufala, insomma la fetta di prosciutto esiste in virtù di una condivisione alla pari, che ne esalti e ne accompagni la sapidità, in caso contrario non si regge, il palato si ribella, e cibarsi del prosciutto senza riuscire ad incercettarlo seriamente è tempo perso.
E quindi oggi le coppie scoppiano perché manca la condivisione, quella grande capacità di essere con un altro "nella buona come nella cattiva sorte", che non è un macigno, né una condanna, ma è un'affermazione che definisce il campo in cui un rapporto esiste, per se stesso e per gli altri, e che ha le sembianze della solidarietà. Quella solidarietà che rende qualsiasi rapporto umano unico, prima di sessualizzarlo. La sessualizzazione in un rapporto conta, il corpo ha bisogno di essere accompagnato, e di potere parlare la lingua del sesso, ma se non esistono condivisione e solidarietà, condita dal sesso, il corpo si stanca, arranca e inevitabilmente si arrende.
Non è che prima questo non accadesse, solo che prima i mezzi, vedi indipendenza economica, rendevano vana qualsiasi forma di ribellione e anche di rottura, non perché il sentimento e il dovere tenessero in piedi le coppie, ma proprio perché era impossibile immaginarsi da soli e senza soldi, più che senza amore.
Questo dimostra come l'amore, quello narrato più che quello vissuto, sia una chimera talmente potente da oscurare il suo risvolto drammatico, che non comprende il mondo delle favole e quindi del vissero, per sempre, felici e contenti (un finale che oggi è più anacronistico dei sentimenti stessi) perché se non fosse così non ci attaccheremmo agli amori degli altri in maniera violenta e volgare, ma ce ne staremmo in silenzio, come sempre dovrebbe essere quando la morte ci tocca, per ragioni umane non certo personali.
Il silenzio però è totalmente malinteso, e non potrebbe essere diversamente, stare in silenzio vuole dire accettare che non siamo fatti per tutti e che per questo non possiamo accoppiarci con chiunque, tanto da dovere accettare il silenzio e la conseguente solitudine.
Ma chi oggi accetta tutto a questo?
La macelleria sociale è sempre aperta, e con essa pezzi di carne esplodono in ogni dove con la convinzione sbagliata che da qualche parte un cuore, delle labbra, una parte intima, mai un corpo tutto intero, plachi il nostro bisogno di essere amati, in una sorta di orgia collettiva che non conosce regole, rispetto, dignità.
Non serve nemmeno nominare la coppia, sulla perenne cresta dell’onda, scoppiata, è solo un simbolo pubblico, e dietro quel simbolo esiste un privato che nonostante i figli, le famiglie d'origine, sempre pronte a fare quadrato nei loro momenti di crisi, come accade da sempre nelle famiglie costruite a pane e ragione (il pane a differenza del prosciutto va con tutto e per questo è difficile da eliminare) manca di quella solidarietà privata che rende qualsiasi tempesta un momento di vita da affrontare insieme e con amore.
E invece la fuga continua a essere l’escamotage più gettonato, se mai con un/ a compagno/a più neutro e meno stabile. Se si fugge con degli scappati di casa si dimostra di tenere molto poco a sé e ancor meno ai sentimenti. Un fuggitivo/a è un essere umano in difficoltà, e un essere umano in difficoltà tutto può fare tranne che provare affetto con chi si trascina dietro, ma l’irrazionalità nelle scelte, che non è passione, non è amore ma solo bisogno di evasione, è la figlia spuria della solitudine male intesa, ed è un sentimento che non morirà mai.
In tutta questa giostra sullo sfondo rimangono i bambini, che pagheranno un prezzo salatissimo per l'incapacità dei genitori di tenere insieme la coppia, perché anche se continuamente esposti sono autentici e privi di malizia, e i soldi, le tate, le case faraoniche, gli abiti ipergriffati, non basteranno a sedare la loro solitudine, che rimarrà dentro di loro per sempre, e questa è la cosa più dolorosa, triste e disumana che accade sul serio quando una coppia scoppia, che sia celebre oppure no, ed è per questo che dovremmo evitare di ferire questi bambini, anche noi.

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