IL MATTINO
lucani alle urne ad aprile
28.02.2024 - 11:01
Salvini e Conte
"In Piemonte stiamo lavorando a temi e progetti, ma stiamo trovando difficoltà a condividere gli obiettivi, in particolare con il partito democratico. C'è un ostacolo dovuto al fatto che noi eravamo l'amministrazione uscente con l'Appendino e loro hanno voluto correre, ci sono progetti non convergenti". Lo ha detto senza troppi giri di parole il leader del M5s Giuseppe Conte, ospite ieri sera alla trasmissione Porta a Porta su Rai1. "In Basilicata - ha spiegato - è stato indicato unilateralmente un candidato, io ho detto 'si converge prima sui temi e poi si converte sull'autore. In Sardegna ha funzionato, io non ho fatto neanche una telefonata per perorare Todde, le forze locali hanno deciso che la candidata migliore fosse lei". Sulla stessa posizione
il capogruppo del M5s al Senato Stefano Patuanelli che al Messaggero ha fatto chiarezza sulla ratio delle alleanze: "Non basta dire vinciamo perché così non governano gli altri: se vinci ma poi non sei d'accordo su nulla non fai il bene dei cittadini. Il presupposto è la condivisione di un programma, sia a livello locale che nazionale. Se questa condivisione c'è, sai che in caso di vittoria governare sarà non dico semplice, ma possibile, perché si è fatto un percorso comune". Sulla possibilità che il modello Sardegna sia replicato in Basilicata e in Piemonte commenta: "È il metodo che deve essere replicato. Se poi il risultato sarà lo stesso, non so dirlo: toccherà ai tavoli locali. Le alleanze non si calano dall'alto". Le alleanze sono il perno della tenuta della coalizione e devono essere necessariamente digerite dai territori. Pare dimenticarlo il Pd, almeno quella fetta Dem che sul candidato lucano Chiorazzo di Basilicata Casa Comune c'ha messo la faccia e la reputazione. ll deputato Pd ed ex Ministro del Lavoro, Andrea Orlando, in una intervista al quotidiano Il Secolo XIX ritiene che i tempi siano ancora maturi: "Non è tardi: se in Piemonte ancora non si è chiuso sui candidati, in Basilicata auspico una ricomposizione del cosiddetto Campo largo, che è un termine che a me non piace, perché spero che l’alleanza possa evolvere in un progetto comune di trasformazione". In casa centrodestra, invece, è il solito Crippa, plenipotenziario leghista e vice di Salvini a lanciare messaggi di fuoco agli alleati. "Salvini è stato 8 volte in Sardegna prima del voto e Meloni una sola". Fratelli d'Italia dice che Solinas avrebbe perso lo stesso? "Secondo me, invece, i sardi avrebbero capito la continuità. La coalizione va governata come faceva Berlusconi, che era molto generoso e concedeva qualcosa a tutti e non si vince da soli -ha ribadito il vicesegretario - uno può rivendicare anche un proprio candidato, ma si devono avere degli uomini all'altezza. Noi li abbiamo, sono ottimi amministratori sul territorio e infatti è proprio per questo che chiediamo il terzo mandato per Zaia. Mi auguro di poter ricandidare uno che ha il 70% dei voti in Veneto. Alle elezioni regionali i nostri candidati, come Zaia e Fedriga, hanno sempre preso più voti rispetto alle proprie liste". La Basilicata? "Noi abbiamo fatto un sacrificio in Sardegna, Fratelli d'Italia in Sicilia: ora tocca a Forza Italia".
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