IL MATTINO
la protesta dei trattori
08.02.2024 - 15:54
Dopo aver attraversato un lungo tratto cittadino, a Potenza, oltre 200 tra trattori e mezzi agricoli, hanno raggiunto la sede della Regione Basilicata, nel rione Poggio Tre Galli. Una delegazione degli agricoltori ha incontrato i rappresentanti della Regione, in particolare il capo di gabinetto della Presidenza della Giunta, Michele Busciolano e la dirigente del Dipartimento Agricoltura, Emilia Piemontese. Nel corso della mattinata, sono stati registrati alcuni momenti di tensione quando i manifestanti sono giunti nei pressi della Regione, ma la situazione è tornata alla calma dopo i colloqui con i funzionari della Questura di Potenza. Un presidio degli agricoltori resterà davanti alla sede della Regione per quattro giorni. Le rivendicazioni sono le stesse che accomunano la protesta nazionale, per altri punti hanno abbracciato problematiche più locali. A Michele Busciolano è stato consegnato un documento da inoltrare ai componenti della giunta, in primis al governatore Vito Bardi oggi a Roma per la Conferenza Stato - Regioni e l'assessore al ramo, Alessandro Galella, all'estero per impegni istituzionali. Uno dei problemi maggiormente evidenziati dagli agricoltori lucani è stato quello della predisposizione di misure urgenti per il contenimento della fauna selvatica che danneggia pesantemente greggi, semina e raccolti. A detta degli stessi - che non hanno nominato alcun portavoce ufficiale - "finora è stato fatto pochissimo, tra ristori che non sono mai arrivati e divieti di cacciarli in autonomia". L'attenzione degli agricoltori della Basilicata, rispetto a questioni di competenza regionale - che vanno oltre la revisione del sistema pensionistico, l'esonero dell'Irpef sui terreni agricoli e lo svincolo dai tecnicismi della nuova politica agricola comunitaria - riguarda soprattutto il caro prezzo del gasolio agricolo e i canoni elevati per l'acqua. "Chiediamo alla Regione Basilicata - hanno concluso - l'istituzione di un tavolo tecnico che coinvolga tutti gli attori del sistema, svincolato da logiche politiche, per un confronto assiduo sull'insieme delle criticità che si hanno trascinato in una situazione disperata".
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