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Il ministro Salvini annuncia la stretta sulla giungla degli autovelox

Le multe stradali continuano a rappresentare un tesoretto per gli enti locali, lo sanno bene gli automobilisti del capoluogo lucano. Potenza, infatti, come denunciato dal Codacons segna un record: è la città che - grazie al dispositivo istallato sulla Strada Statale 7 Var/B” all’altezza delle cosiddette “Complanari” - ha visto crescere di più gli incassi, passando da 1,1 milioni di euro del 2021 ai 3,7 milioni del 2022, con un incremento del 224 per cento

Frana a Maratea, il ministro Salvini in contatto con i tecnici dell'Anas

Matteo Salvini

Se a Napoli le multe inflitte dagli autovelox hanno garantito appena 18.700 euro, la piccola Potenza ha in breve tempo scalato tutte le classifiche. "E' giusto garantire la sicurezza stradale e sanzionare duramente chi viola i limiti di velocità , ma troppo spesso in Italia gli autovelox vengono usati dagli enti locali come bancomat per prelevare denaro ai cittadini", denunciava il Codacons con il presidente Carlo Rienzi che si lasciava andare a riflessioni ben più pratiche: "A volte l'utilizzo degli autovelox non ha niente a che vedere con la sicurezza stradale, ed è finalizzato unicamente a coprire i buchi di bilancio dei comuni, con un doppio danno per i cittadini, tartassati dalle multe elevate da autovelox nascosti dietro alberi e siepi, senza beneficiare di un incremento della sicurezza sulle strade"

Il vice premier e ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, ha dichiarato pubblicamente la sua determinazione a porre fine alla “giungla degli autovelox” che, a suo dire, hanno alimentato una pratica di tassazione eccessiva e vessatoria nei confronti dei lavoratori. Attraverso un decreto ministeriale in fase di elaborazione e atteso da 13 anni, l’obiettivo è riformare l’utilizzo di questi dispositivi al fine di preservare la sicurezza stradale senza penalizzare ingiustamente gli automobilisti. Nel suo post su Facebook, Salvini ha affermato: “Stop alla giungla degli autovelox. Come annunciato, con un nostro decreto ministeriale (atteso da 13 anni) stiamo lavorando per limitarne l’utilizzo ai casi in cui ci siano effettivi problemi di sicurezza, evitando che sia usato per tassare e tartassare i lavoratori”. La preoccupazione del ministro è incentrata sull’abuso degli autovelox a fini fiscali piuttosto che per migliorare la sicurezza stradale. L’intenzione è quindi quella di rivedere le modalità di installazione e utilizzo di questi dispositivi al fine di garantire che siano posizionati solo in luoghi in cui sia effettivamente necessario intervenire per prevenire situazioni di pericolo.

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